Diabrotica, incontro tecnico a Sedico

Molte le domande degli agricoltori rivolte ai due esperti, sui danni e soprattutto su come prevenirli

BELLUNO. In un incontro che si è tenuto a Sedico, è stato fatto il punto sulla diabrotica, il parassita che da alcuni anni ha fatto la sua comparsa anche nella provincia di Belluno.

I coltivatori e gli allevatori si sono dimostrati molto interessati al problema, come evidenziato nei loro vari interventi, tant’è che il presidente della Confagricoltura Belluno Diego Donazzolo ha confermato che sarà organizzato un altro incontro ai primi di ottobre in collaborazione con Veneto Agricoltura.

Secondo il presidente del Consorzio di tutela del “mais sponcio” Mauro Vaccari il problema interessa tutti i produttori di mais che debbono adottare e differenziare gli interventi di difesa integrata anche in funzione dell’utilizzo del mais, in particolare per il mais sponcio, dove non vengono effettuati trattamenti specifici per i parassiti, il metodo di lotta per la diabrotica deve essere effettuato secondo metodi agronomici quali ad esempio la rotazione.

Moltissime le domande poste ai due relatori, Lorenzo Furlan dirigente settore ricerca agraria di Veneto Agricoltura e Gabriella Frigimelica. Gli agricoltori hanno voluto sapere perché la popolazione aumenta così tanto e così rapidamente. Tutto dipende dalle centinaia di uova che ogni femmina depone: «Nel nostro territorio è favorita pertanto dalla diffusa presenza del mais in monosuccessione: ciascun campo rappresenta un “allevamento” per la moltiplicazione di diabrotica».

Tutti hanno voluto capire come è possibile contenere i danni. Secondo gli esperti occorre una difesa integrata che si basa sugli avvicendamenti (intervenire sulla successione delle colture iniziando a interrompere anche per parte della superficie e saltuariamente la superficie a mais) e sulle informazioni in merito allo sviluppo e al livello delle popolazioni dell’insetto. In altre parole, con le trappole si verifica il livello delle popolazioni dell’insetto rispetto alle soglie di danno definite e quando i numeri cominciano a essere elevati si programmano interruzioni della monosuccessione per poi ricominciare a monitorare.

Quali colture per bloccare lo sviluppo della diabrotica? «Qualsiasi coltura diversa dal mais è utile per bloccare lo sviluppo della diabrotica, compreso il sorgo che con specifiche tipologie può contribuire a una parziale sostituzione del mais anche nelle aziende zootecniche o con produzione di biogas, anche con benefici tecnico-economici per le aziende stesse». Il convegno di Sedico è stato organizzato dalla Confagricoltura di Belluno, di fronte ad una grande richiesta di informazioni e soprattutto ad una grossa perdita di raccolto.

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