Dell’Osso, debutto letterario a Cortina

CORTINA. "Lo strano caso di Candida Rosa e di Voltaire" è il primo libro di narrativa scritto dal procuratore di Brescia Pier Luigi Maria Dell'Osso: una storia d'amore nata come “divertissement”, ma dai contenuti profondi dal punto di vista etico e morale. Il lavoro è stato presentato a Cortina, nelle sale della a Libreria Sovilla, da Massimo Mamoli, vice direttore del Corriere del Veneto. Ad introdurre la presentazione è stato il capitano della Guardia di Finanza di Cortina, Leonardo Landi. Il romanzo è stato descritto da Mamoli come un libro molto profondo, filosofico, che cerca di capire i segreti dell'animo umano, quali l'amore, la verità, la cultura, denso di riflessioni profonde e di pensieri sapientemente elevati, ricco di passaggi di grande forza espressiva. «Il libro è scritto per me stesso, in assoluta sincerità; l'ho scritto come una sorta di “divertissement”, per provare a far divertire i lettori», ha spiegato Dell'Osso, «si tratta di una storia d'amore, ma vedo che molti lo intendono sotto un profilo classico e filosofico. Questa è una seconda lettura che tutto sommato mi soddisfa; anche se da parte mia l’opera è nata diversamente, per distrarmi dal mio lavoro e pensare una volta tanto come un libero cittadino».
Dall'incontro è uscito in ogni caso l'aspetto di un Pier Luigi Maria Dell'Osso amante della logica e della matematica, del periodo dell'Illuminismo, con i suoi personaggi tra cui Voltaire pare essere quello più completo, colui che è stato scrittore, filosofo, scienziato, storico. Ed è in fondo proprio al personaggio francese che si rifanno i protagonisti del libro.
L'incontro è proseguito su uno scambio di opinioni filosofiche che hanno fatto emergere un Dell'Osso molto legato alla razionalità, alla logica, «il mio passatempo preferito. Se non fossi stato un magistrato», ha detto, «sarei stato un matematico». E’ una visione della vita che nasce e finisce con la morte, dell'uomo come «creatura di Dio mal riuscita», ha detto il procuratore citando Schopenhauer, «che fa sì che si debba sempre controllare il suo operato pere fare in modo che le cose vadano per il verso giusto».
Marina Menardi
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi