Deca design offre lavoro ma mancano gli ingegneri

Longarone. Solo un curriculum pervenuto alla ditta di progettazione in 3D Il titolare De Cesero: «Diamo la precedenza ai bellunesi, ma è difficile trovarli»

LONGARONE. Ingegneri cercasi. Una ricerca che in provincia di Belluno non è poi così semplice. A dirlo è Deni De Cesero, titolare della Deca Design di Longarone, ditta di progettazione meccanica che fornisce servizio di consulenza e progettazione 3D di macchine speciali e automatiche, di attrezzature, linee produttive complete, impianti industriali.

Uno studio tecnico che lavora soprattutto con clienti fuori del territorio provinciale e all’estero, ma che per ampliare il proprio organico (attualmente la Deca Design ha cinque dipendenti, con un’età media di soli 30 anni) vorrebbe nuove figure professionali, tutte bellunesi. «La nostra ricerca è indirizzata a ingegneri, meglio se con specializzazione meccanica. Oppure anche periti meccanici», precisa De Cesero. «Ingegneri di Milano, Torino, Bari o Lucca li avrei trovati, ma visto che siamo in provincia di Belluno e che la crisi si sente anche qui, penso sia giusto dare lavoro prima ai “nostri”. Mi chiedo come sia possibile che non ci siano le risorse sul nostro territorio».

De Cesero si sta muovendo con annunci rivolti a chi cerca lavoro. L’unica risposta da un bellunese è arrivata proprio nei giorni scorsi. «Ora dovrò valutare il curriculum e poi incontrare di persona il candidato», commenta il titolare della Deca Design, che è nata nel 1996. «Spero che diverse figure, possibilmente con un pò di esperienza, si facciano avanti, anche perché a 3-4 persone potrei dare lavoro. Abbiamo tanti contatti con l’estero e siamo spesso fuori Italia, l’intento è ampliare anche l’organico di personale disposto a fare trasferte».

E il futuro, secondo De Cesero, sta proprio nell’internazionalizzazione. «Non abbiamo risentito della crisi economica perché lavoriamo con aziende a vocazione internazionale», spiega. «Ci occupiamo di progettazione bidimensionale e tridimensionale, collaboriamo con importanti realtà del settore oil & gas, realizzando sistemi e attrezzature che operano in ambiente sottomarino, destinati al settore petrolifero e del gas. E senza questa destinazione internazionale probabilmente la nostra ditta sarebbe già defunta».

I mercati più favorevoli «li abbiamo trovati a Londra e in Danimarca, ma anche e soprattutto a Singapore, Shangai, Dubai», aggiunge. «In ogni caso, per chi lavora con l’estero le aree a cui indirizzarsi sono i mercati emergenti di Medio Oriente, Asia e Sud America».

Commesse internazionali e forte specializzazione. Questi, dunque, gli ingredienti per resistere alla crisi. Un pò più dura per le realtà, tante in provincia, che hanno come riferimento il mercato locale. «Penso che quello che è stato perso a causa della crisi sia molto difficile da recuperare», conclude De Cesero. «Credo però che ci siano ancora opportunità. Forse dovrà emergere un nuovo modo di lavorare, con uno sguardo che vada oltre i nostri confini territoriali. E chi cerca occupazione, soprattutto i giovani, deve avere una formazione specifica, conoscere le lingue ed essere disposto a spostarsi. Per quanto riguarda il mondo imprenditoriale, c’è da dire che, ora come ora, avviare un’attività in proprio presenta diverse difficoltà in più rispetto al passato». Martina Reolon

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