Debora ricordata con lo sport

VALLADA. Quattro squadre disposte a cerchio in mezzo al campo di Vallada, in silenzio. Fuori tanta gente sotto il primo bel sole primaverile che dà luce alle Cime d'Auta, in silenzio. Sono tutti lì per ricordare Debora Nardi, che il 5 dicembre 2011 ha incontrato la morte sull’Agordina, nei pressi del Peron. Li hanno chiamati i genitori di Debora, Celeste e Manuela, il fratello Mirko, la squadra locale del Vallada e quella dell'Agordo 2009 dove milita Marco, il fidanzato, per la 2ª edizione del memorial “Anche il calcio ricorda Debby”. Avere il privilegio di essere parte di quel cerchio, mentre in sottofondo va una canzone, consente di vedere da vicino i volti di tante persone che con Debora avevano un rapporto particolare. I ragazzi del Vallada che rappresentano la comunità di cui la diciannovenne faceva parte, qualche volto del mondo dello sci in cui Debora eccelleva. E poi Marco che scruta lontano, magari incrociando lo sguardo di Mirko e di papà Cele, con la fascia di capitano al braccio, felice di vedere che tanta gente ricorda la figlia. Al centro un pallone, che ha favorito questo momento di amicizia e memoria.
Oltre al Vallada e all'Agordo 2009 hanno partecipato al torneo anche l'Us Agordina e una rappresentativa del Pói (Rivamonte-Gosaldo-Voltago). Nella mattinata si sono svolte le due semifinali che hanno visto il successo dell'Agordina sul Vallada (1 a 0, autogol proprio di papà Cele) e dell'Agordo 2009 sul Pói (2 a 0). All'ora di pranzo si sono invece sfidati in un'amichevole le squadre dei pulcini del Canale e dell'Agordina. Partita arbitrata da due stelle del calcio agordino come Stefano Mosca e Jari Masoch. Nel pomeriggio le finali. Per il 3°-4° posto vittoria del Pói sul Vallada (1-0), nella finalissima invece l'Agordo 2009 ha battuto l'Agordina 2-0. Ma i risultati in questi casi contano poco. Più significativo è certamente rimarcare come gli organizzatori abbiano deciso di devolvere in beneficenza il ricavato delle vendite del chiosco. Ma forse il momento più bello dell'intera giornata arriva alla fine, quando fra il pubblico vedi i genitori di Matteo Mosca e di Thierry Brancaleone, altri due giovani che, come Debby, troppo presto se ne sono andati. Anche loro sono ricordati con due memorial, a Frassené e ad Agordo.
Gianni Santomaso
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