De Carlo: «Sconcertato dalle accuse di Armani»

Cortina 2021. Il deputato replica alle parole dell’ad di Anas che scarica la colpa dei ritardi sull’Alemagna a territorio e Commissione Via. «Verificherò»

BELLUNO. Dice Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Anas, che le varianti all’Alemagna non saranno pronte entro il 2021 e che la colpa si divide in due: il territorio e la Commissione Via. Parole pesanti, che per “il territorio” suonano anche irritanti. Ad intervenire, richiamando Armani ad un uso più attento delle parole, è Luca De Carlo, sindaco di Calalzo e deputato.

«Sono sconcertato dalle affermazioni dell’ad di Anas, secondo il quale i ritardi accumulati sono colpa dei cadorini e della Commissione Via. Allora forse è bene ricordare ad Armani alcuni passaggi».

De Carlo ricorda che le varianti Anas furono finanziate dal governo Renzi con la legge di bilancio del 2017: «Nel 2017, con una legge di chiaro stampo elettorale, il governo ha scritto che le opere dovevano essere completate entro il 31 dicembre 2019. I tempi li ha dettati la politica, ma com’è possibile pensare che due anni bastino per realizzare da zero un intervento così consistente? Cioè: nel 2016 il Pd annuncia il piano per rendere Cortina più accessibile, nel 2017 lo finanzia indicando la scadenza del 2019 e nel 2018 Anas dà la colpa a territorio e Commissione Via?», ribadisce scandalizzato il deputato di Fratelli d’Italia.

«Siccome non mi piace farmi prendere in giro, chiederò chiarimenti al presidente della Commissione Via del ministero dell’Ambiente, perché a me risulta che l’istruttoria sia durata cinque mesi, che non sembrano un’esagerazione per valutare quattro progetti tanto importanti e inseriti in un ambiente come il nostro».

De Carlo ha il sospetto che le cose stiano diversamente: «In ogni caso, che si scarichi così la responsabilità è quanto mai inopportuno e inaccettabile, per questo voglio chiedere un appuntamento al presidente della Commissione Via, per cercare di capire se è vero che i commissari sono stati troppo lenti».

Ma c’è anche una questione ambientale: «La gatta frettolosa fa i gattini ciechi e siccome poi le ferite del territorio restano, invece che correre e promettere velocità, sarebbe bene concentrarsi per fare certe opere con cura. Inoltre quando vengono tagliati fuori i centri storici, ci sono conseguenze socio economiche, basti pensare al Fadalto. Bisogna fare i conti con la sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica».

Armani ha addirittura affermato “avremmo fatto bene a non fidarci..”, smorzando poi la delusione dei lettori con la rassicurazione che le varianti all’Alemagna saranno comunque un’eredità dei Mondiali. «Io non mi accontento di sapere che le opere non saranno pronte per i Mondiali, ma che si faranno più avanti. Vorrei date certe, credibili e sostenibili, perché poi qualcuno trova sempre il modo di dirottare i fondi altrove».

De Carlo invita anche riconsiderare le strategie per la mobilità bellunese: «Perché non ci si rende conto che la vera soluzione sarebbe la variante di Longarone, quella sì garantirebbe l’accessibilità a Cortina».

Il deputato dunque si impegna a chiarire tutta la vicenda: «Garantisco il mio assoluto impegno a monitorare la situazione e ricordo ad Armani di non fare il furbetto. Terrò alta l’attenzione anche perché sento sindaci che dicono “vabbè, basta che si facciano prima o poi” ma così si va incontro a inadempienze e ritardi».



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi