Danni per 100 mila euro al rifugio Galassi

È corsa contro il tempo da parte dei soci del Cai di Mestre per riattivare la struttura in val d’Oten danneggiata da una valanga durante l’inverno

CALALZO. Corsa contro il tempo dei soci del Cai di Mestre per riattivare il rifugio Galassi, in val d’Oten, ai piedi del monte Antelao, che in primavera è rimasto vittima di una valanga.

Si tratta di una delle strutture alpine, in alta quota, fra le più importanti delle Dolomiti. Purtroppo una parte del tetto ha ceduto, il sentiero di accesso dalla valle non esiste più per un lungo tratto, mentre quello da San Vito di Cadore è bloccato dalla neve in forcella, e la teleferica è da ricostruire per cui i rifornimenti debbono avvenire attraverso elicottero.

Soltanto il rifugio ha subito danni per almeno 100 mila euro, che il Cai di Mestre, la sezione di appartenenza dell’impianto, non ha, per cui batte cassa in Regione Veneto. La montagna di neve piombata sulla valle ha avuto una larghezza di almeno 150 metri ed un’altezza fino a 10 metri.

È esplosa in località "Giazere" per poi abbattersi decine di metri più sotto, trascinando tutto quello che ha trovato lungo il percorso. Disastrose le conseguenze. Al pian d’Arboi un tratto di sentiero che sale dalla val d’Oten, in comune di Calalzo, è stato cancellato ed ha urgente necessità di essere ripristinato, anche perché è ancora abbondantemente innevata la forcella piccola che devono attraversare coloro che arrivano da San Vito di Cadore. È corsa contro il tempo, come si diceva, perché la stagione dell’alpinismo si apre fra due settimane. O poco più in là.

Da ripristinare anche la teleferica che sempre dalla Val d’Oten assicurava gli approvvigionamenti. Il Cai di Mestre sarà costretto a ricorrere all’elicottero. Si tratta di un lavoro dai tempi lunghi, che difficilmente si concluderà quest’estate. Vanno rifatte le basi delle cavallette in cemento, che sono state divelte dalla furia della valanga.

L’operazione non è rapida perché il Cai deve farsi autorizzare il cantiere. Il tetto in travi ha ceduto in tre punti, si è rotta anche la lamiera e ci sono state delle infiltrazioni d'acqua. Per aprire la struttura bisogna puntellare il tetto e tamponare la lamiera. C’è il rischio che una prossima nevicata – sabato si è verificata per fortuna solo una leggera spruzzata – provochi danni ancora più gravi, facendo crollare l’intero tetto. È stata presa in considerazione anche l’eventualità di una chiusura temporanea, ma l’ipotesi è stata immediatamente scartata perché il rifugio è un indispensabile punto d'appoggio lungo il percorso di due alte vie, e per la normale all'Antelao e per altre arrampicate. La stessa Val d’Oten subirebbe un grave danno. Il Cai ha interessato anche il Comune di Calalzo e il sindaco De Carlo si sta adoperando per agevolare i cantieri.

Francesco Dal Mas

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