Danni alla ciclabile Misurina-Auronzo dopo l’ondata di maltempo

AURONZO. Il maltempo dei giorni scorsi non ha comportato soltanto la chiusura della Val Marzon, per il rischio che saltasse un ponte sulla strada di accesso, ma ha anche danneggiato in più punti la bella ciclabile che porta dal lago di Misurina ad Auronzo.
In due anni le precipitazioni troppo abbondanti hanno provocato smottamenti delle scarpate e pericolosi cedimenti. Un primo “bombardamento” era capitato alla fine di ottobre 2018 con la tempesta Vaia.
L’anno scorso altre precipitazioni e conseguenti interventi del personale municipale per riparare i danni.
Quest’anno il sindaco Tatiana Pais Becher si illudeva che dopo i cantieri del luglio scorso non ci sarebbero stati altri problemi. Un’illusione, appunto. Lo scorso fine settimana, infatti, hanno ceduto alcuni tratti della discesa della ciclabile dopo Misurina e l’incrocio delle strade per Auronzo ed il passo Tre Croci. Altri gravi danni all’altezza delle ex miniere Argentera, dove l’acqua si è mangiata abbondanti tratti di terrapieno.
«In questo sito bisogna prestare la massima attenzione – avverte Pais Becher – perché in presenza del falsopiano il ciclista è tentato di allentare l’attenzione e di non avvertire per tempo i pericoli del tracciato».
Scendendo, l’appassionato di mountain bike impatta i problemi più pesanti. In località Giralba incrocia infatti i rischi più pesanti: la ciclabile si interrompe e l’appassionato deve guadare a piedi ben tre torrenti, il Giralba stesso, il Gravasecca e il Pio Mui.
«Qui sarà un serio problema – ammette il sindaco – recuperare la percorribilità nei tempi auspicabilmente più veloci. Eppure, ad Auronzo ed il Val d’Ansiei l’estate non è ancora finita, continua una discreta presenza di villeggianti e settembre è considerato il mese più gradito per le lunghe biciclettate.
«Faremo il possibile per garantire la percorribilità almeno parziale nei tratti in cui è meno complesso intervenire».
Entro il 7 settembre il comune di Auronzo deve consegnare l’elenco dei danni alla Protezione civile regionale. In queste ore gli uffici tecnici dell’ente stanno perfezionando il dossier.
«La ciclabile rappresenta un gravissimo problema, ma l’emergenza prioritaria è quella della riapertura dell’accesso alla Val Marzon. C’è un ponte ostruito da materiali portati dal torrente e c’è il rischio che il manufatto possa cedere, per cui dobbiamo intervenire con la massima urgenza». —
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