D’Andrea assicura: «Nessuna carenza per la radiologia»

. «La rete di refertazione in tele-radiologia, attiva da circa undici anni, consente di far fronte a tutte le urgenze radiologiche h24-365 giorni all’anno, quindi anche nei periodi di massimo afflusso turistico». Paolo D’Andrea, direttore del dipartimento diagnostico e dei servizi del distretto di Belluno, risponde così alla domanda su come l’Usl farà fronte al pensionamento del radiologo Alessandro De Faveri che a febbraio lascerà l’ospedale di Agordo per la pensione. La risposta però non fuga le preoccupazioni del Comitato per la sanità che teme ripercussioni sul funzionamento della radiologia e dell’intero ospedale.
Al concorso per la radiologia di Agordo si erano candidati in quattro, ma nessuno si è poi presentato alla prova. Perché?
«I candidati che hanno presentato la domanda, sentiti telefonicamente all’atto della selezione, avevano già trovato altre collocazioni o erano già titolari di incarichi a tempo indeterminato».
È vero che negli ultimi anni una quindicina di medici hanno lasciato la radiologia di Belluno? Perché?
«Il turnover dei medici radiologi è stato elevato in questi anni, come prima dell’attuale crisi congiunturale. La maggior parte dei medici che hanno prestato servizio alla radiologia di Belluno e nelle altre sedi del distretto 1, proveniva da fuori regione o da altre province venete. Quando hanno avuto la possibilità di rientrare nelle proprie sedi di origine lo hanno fatto. La radiologia di Belluno è stata sempre molto attiva sia sul piano scientifico che culturale e ha sempre offerto la migliore condizione per la formazione dei professionisti. Le dotazioni tecnologiche, in aggiornamento costante, sono tuttora adeguate agli standard clinici. I modelli organizzativi, nonostante la grave carenza di personale medico, hanno garantito sempre la copertura di una guardia attiva h24, in tutto il distretto, e il mantenimento di notevoli volumi di attività che garantiscono tempi di attesa entro i limiti regionali».
Dal 1° febbraio De Faveri andrà in pensione. Ad Agordo rimangono il dottor Spiezia con l’ausilio, alcune volte a settimana, del dottor Mazzoli che arriva da Belluno. Come farà l’Usl a far fronte a una situazione sotto-organico in un momento “caldo” come quello invernale?
«Mazzoli è il responsabile della radiologia di Agordo e qui svolge la maggior parte della sua attività. È quindi destituita di fondamento la notizia che resterà il solo Spiezia. Mazzoli, per le sue riconosciute abilità in radiologia interventistica, partecipa alle sedute di questa branca super-specialistica che si devono necessariamente tenere nell’ospedale di Belluno, dove è presente un angiografo. Inoltre lo stesso svolge funzione di sostituto del direttore della UOA e per questo deve partecipare a riunioni organizzative».
A Belluno ci sono 13+1 medici e a Feltre 9+1. È ipotizzabile che almeno un’unità venga spostata ad Agordo?
«L’intera equipe della radiologia di Belluno-Agordo-Pieve di Cadore presta servizio sulle tre sedi, in funzione della programmazione delle attività e della presenza in servizio dei medici. I professionisti di Belluno sovente prestano servizio a Pieve ed Agordo, dove partecipano anche alle attività di urgenza. Durante la settimana almeno 3 o 4 turni dei 13+1 medici di Belluno sono svolti ad Agordo e Pieve. Mancano 7 unità, ma non si è avuto un significativo calo di attività nelle diverse sedi nel 2019: 130 mila esami in tutto, 25000 ad Agordo e Pieve».
È vero che senza il dottor De Faveri, specializzato nelle mammografie sulle donne operate, questo tipo di esame dovrà essere svolto a Belluno e che le prenotazioni delle ecografie sono bloccate?
«La senologia clinica verrà eseguita all’ospedale di Agordo da medici esperti provenienti dalla senologia diagnostica di Belluno, come già avviene quando De Faveri è in ferie. Anche le donne invitate per lo screening mammografico continueranno ad eseguire l’esame ad Agordo. Le prenotazioni delle ecografie sono aperte di mese in mese, come di prassi».
Con l’acquisto di una nuova apparecchiatura radiologica ad Agordo, il direttore generale ha dichiarato che ci sarà un aumento annuo di 1500 esami. È un obiettivo raggiungibile?
«L’apparecchiatura è attiva da dicembre e serve ad espletare esami radiologici ambulatoriali e d’urgenza. A fronte di un incremento di attività la refertazione degli esami sarà garantita da tutta l’Unità operativa radiologia». —
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