Dalla Torre: «Amareggiato dallo sgambetto del Pd»

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Partita come guerriglia pre-elettorale, adesso la contrapposizione fra il sindaco uscente Federico Dalla Torre e il circolo Pd dell’altopiano assume i contorni della guerra fredda. «Dopo lo sgambetto fatto dal Pd, prima con il tentativo di presentare una lista in contrapposizione alla nostra e ora con l’esternazione di critiche che contraddicono il lavoro fatto negli ultimi cinque anni, grazie anche al grande impegno profuso da Iseo Faoro e Sonia Pauletti che sono dei suoi, credo vengano meno tutti i presupposti per un rapporto di collaborazione futura».
A dirlo è l’uscente Dalla Torre, capogruppo di “Sovramonte Domani” che si dice «stupito e amareggiato per un voltafaccia senza fondamento e carico di contraddizioni». Il candidato racconta la cronistoria a partire dai primi di maggio quando c’è stato il primo incontro a quattro per mettere le basi della lista. «C’erano il coordinatore del circolo Pd Giusppe Antoniol, la consigliera Sonia Pauletti, il vicesindaco Iseo Faoro e il sottoscritto. In quella occasione, Faoro ha dichiarato di non essere disponibile a fare il sindaco, io ho chiesto che in seno al Pd ci si attivasse per trovare un’altra persona, confermando in tutto ciò la massima apertura e disponibilità da parte mia a fare un passo indietro. Ai primi di giugno, dal Pd arriva comunicazione che non farà parte della coalizione. A dieci giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste vengo a sapere che il circolo si è attivato per presentare una lista antagonista alla mia. Il tutto senza che ai livelli provinciali si sapesse nulla. Anzi, l’onorevole Roger De Menech da sempre auspica accordo e collaborazione per il futuro dell’altopiano. E le premesse ci sarebbero state tutte anche per questo rinnovo amministrativo. Quello che è successo io non lo so. Posso immaginare che ci siano state pressioni da parte di qualche amministratore Pd della provincia a mettersi in contrapposizione con noi. Se posso permettermi, ancora una volta la sinistra dimostra di essere molto brava a farsi del male da sola».
Nella nota diramata dal Circolo Pd che ufficializza e motiva l’astensione dai giochi elettorali, ci sono alcuni rilievi critici che il sindaco uscente reputa «contraddittori e privi di fondamento». «L’amministrazione uscente viene accusata di lasciare il territorio al degrado ambientale senza ricordare che Sovramonte con Fonzaso e Pedavena sono stati Comuni pilota per la bonifica dagli schianti di Vaia, che a Sovramonte si incentivano le aziende agricole a investire anche sul riordino fondiario e sulla deforestazione. E perché non si vuole ricordare e riconoscere che soprattutto grazie all’impegno di Iseo Faoro, Sovramonte è Comune pilota anche per il bando residenzialità che diventa un modello anche per altri territori? Quanto poi ai fondi comuni di confine, è stato fatto un lavoro pazzesco per superare l’impasse e portare a frutto soldi fermi alle annualità dal 2010 in poi. Ma su questo aspetto consiglio gli amici del Pd di chiedere conferma direttamente al loro referente onorevole Roger De Menech del quale ho massima stima». —
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