Dal Piaz, più che un rifugio dopo 50 anni è un simbolo

Il Cai celebra il mezzo secolo della struttura dedicata al geologo e paleontologo Un libro ricco di foto e aneddoti e una mostra per festeggiare la ricorrenza
Di Francesca Valente

FELTRE. È il luogo simbolo delle escursioni sulle vette feltrine, nato a quota 1993 metri, in località Cesta al Passo sulle vette feltrine grandi, per iniziativa del Cai. È stato intitolato a Giorgio Dal Piaz, geologo e paleontologo feltrino scomparso prima di poter vedere il cantiere ultimato. Il 14 settembre la sezione del Cai presieduta da Carlo Rossi celebrerà i cinquant'anni dalla fondazione del rifugio con la presentazione di un libro e l'installazione di una mostra con venti pannelli illustrativi riguardanti la nascita e la storia della struttura. La pubblicazione, intitolata “Cinquantesimo anniversario del rifugio Dal Piaz. Dall'impegno per la costruzione (1962-63) agli studi per la valorizzazione ambientale”, è stata pubblicata in mille copie dalla casa editrice Dbs Zanetti. In un centinaio di pagine, tra testimonianze scritte e foto scattate da Enzo Biacoli durante i lavori, si dà particolare rilievo al ruolo svolto dai volontari, che si sono prestati per rendere non solo fruibile il rifugio, ma soprattutto accessibile la strada militare. «Grazie ai racconti del nostro segretario sezionale Raffaele Zenatello, che è stato coordinatore dei lavori e primo gestore del rifugio tra il 1964 e il 1965, assieme al compianto Mario Carniel», precisa Bianca Simonato, curatrice e autrice della libro, «siamo riusciti a raccontare queste storie in parte dimenticate». Il libro sarà presentato sabato prossimo alle 18 in sala degli Stemmi. Le foto inserite nel testo sono state digitalizzate da Francesco Padovani e inserite nel fondo dell'Archivio fotostorico feltrino. La mostra abbinata sarà inaugurata subito dopo in galleria via Claudia Augusta. È composta da dieci pannelli inerenti la parte storica, cinque sui panorami, i fiori e le rocce (scatti di Ariondo Schiocchet) e cinque sui panorami e la fauna (scatti di Bruno Boz), e sarà visitabile fino al 29 settembre. «Abbiamo deciso di puntare sull'importanza acquisita dal rifugio attraverso studi di valorizzazione ambientale», sottolinea Simonato. «È il simbolo dell'attività della nostra sezione», afferma il presidente Rossi, «incide sulle nostre attività ed è diventato il riferimento familiare per tutta la vallata. In sette anni abbiamo investito oltre 320 mila euro nella sua manutenzione e riqualificazione, e ora la strada è interamente praticabile». Domenica 22 settembre ci sarà la commemorazione di Walter Bodo, storico presidente sezionale morto a causa di una slavina durante il rientro dal Dal Piaz in costruzione, nel luogo dove è stata posta la lapide, sulla strada che sale al rifugio. Alle 11 ci sarà l'alzabandiera e l'intervento delle autorità, seguiti dall'esibizione del coro Solo Voci diretto da Pio Sagrillo. Infine alle 18 ci sarà il ritrovo conviviale in birreria a Pedavena.

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