Dal Parco mezzo milione per un sentiero lungo l’Ardo

Un sentiero lungo l’Ardo dal Centro Piero Rossi all’imbocco del percorso che sale sulla Schiara. Il progetto è nel libro dei sogni della città da molto tempo, solo in minima parte realizzato e negli anni compromesso dalle brentane, ma ora i fondi ci sono grazie al parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Nei mesi scorsi, infatti, il Parco ha ottenuto dallo Stato i fondi necessari e li ha girati al Comune di Belluno che dovrà occuparsi della progettazione e realizzazione dell’opera.
«Il ministero dell’ambiente», spiega il presidente del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Ennio Vigne, «ha messo a disposizione dei fondi per il recupero o la realizzazione di sentieri che si sviluppano all’interno e all’esterno dei Parchi. Da tempo è previsto un percorso che colleghi la città di Belluno al Parco e ora ci sono le risorse per realizzarlo. Abbiamo ottenuto 500 mila euro e prima possibile condivideremo con il Comune di Belluno una convenzione che darà il via all’operazione, partendo dal progetto».
Vigne insiste molto sulla necessità che il sentiero diventi realtà in tempi ragionevoli: «Ci sono scadenze anche pratiche», dice Vigne. «Stiamo parlando di un intervento strategico per la città. C’è uno scenario ravvicinato che è quello del 2026, quando la provincia di Belluno sarà sotto i riflettori per le Olimpiadi invernali e tutte queste azioni renderanno più appetibile il territorio. Contiamo su tempi rapidissimi».
Il sentiero avrà chiaramente una grande importanza pratica per gli escursionisti dell’Alta Via n. 1, ma ha anche una valenza simbolica, perché da tempo si discute dell’opportunità di portare il Parco dentro la città attraverso il corridoio naturalistico del torrente Ardo.
L’amministrazione comunale condivide questi principi e ci sta lavorando, anche se siamo ancora a un livello molto preliminare. «L’idea è bellissima e spero realizzabile velocemente. Insieme al consigliere delegato alle frazioni Massimo Garzotto», spiega il vicesindaco Paolo Gamba, abbiamo fatto una ricognizione lungo l’Ardo per capire dove è meglio passare. La situazione è mista. Partendo da Borgo Pra’ c’è già un tratto di sentiero agibile fino a circa 300 metri dopo il ponte di Fisterre. Poi lì si interrompe per la presenza di una frana che ha travolto anche una vecchia centralina dell’Enel e quindi in quel punto e in altri tratti sarà impossibile costeggiare il torrente. Ci sono zone pericolose e franose e in generale è tutto mal tenuto. Esistono però delle alternative attraverso strade vicinali e percorsi che si distanziano un po’ dal greto dell’Ardo e credo che qualche variante che si avvicini ai paesi e alle chiesette rurali presenti a Bolzano Bellunese e a Vezzano non poterà che arricchire l’offerta».
Il sentiero, infatti, pensa anche agli escursionisti dell’Alta Via, che dopo essere scesi della Schiara devono raggiungere il Visentin e quindi necessariamente devono attraversare Belluno. Attualmente utilizzano la strada di Bolzano Bellunese, che però ha tratti pericolosi per i pedoni. «Ora il consigliere Garzotto sta elaborando un percorso di massima che poi verrà sottoposto agli uffici che dovranno verificare la proprietà dei terreni e la fattibilità, per poi stendere il progetto vero e proprio. Molto si può fare a costo zero. Il Parco mette a disposizione 500 mila euro adesso e gli altri 150 mila, che sono necessari secondo un primo preventivo, arriveranno con un secondo stralcio», chiarisce Gamba. «Ringrazio il Parco per il suo impegno che per noi è importante e che lo vedrà di nuovo al lavoro anche sul Centro Piero Rossi in un prossimo futuro».
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