Dal Nevegal a Lourdes di corsa, sfida dopo il trapianto

Oltre 1.200 km. Protagonisti due bellunesi, Milena Dalla Piazza e Valerio Sani. Quest’ultimo ha subito il trapianto di rene un anno e mezzo fa

BELLUNO. Oltre mille e duecento chilometri di corsa, quaranta al giorno, più o meno la distanza di una maratona. Partenza domenica prossima dal Santuario della Madonna di Lourdes in Nevegal, alle porte delle Dolomiti bellunesi, e destinazione Lourdes, in Francia. Protagonisti della sfida due bellunesi: Milena Dalla Piazza e Valerio Sani, atleti non più giovanissimi ma ancora in perfetta forma fisica. Valerio un anno e mezzo fa ha subito un trapianto di rene e per questo è un caso di studio medico: dalle analisi condotte emerge che praticare con assiduità uno sport come la corsa contribuisca a migliorare il quadro clinico di chi soffre di insufficienza renale cronica, anche in dialisi.

Questa, per entrambi, è prima di tutto una sfida con se stessi. Ma è anche un'iniziativa dai molteplici significati. C'è quello religioso e di fede, perchè Valerio e Milena non solo partiranno da un santuario, quello in Nevegal, dedicato alla Madonna di Lourdes e arriveranno proprio a Lourdes. C'è quello medico, vista la condizione di trapiantato di Valerio, che lo rende un soggetto di particolare interesse per gli effetti di un'attività sportiva intensa sulla condizione fisica di chi subisce interventi così importanti. E poi c'è quello turistico, perchè la speranza dei due protagonisti e di Confindustria Belluno Dolomiti - che sostiene l'impresa con la sua agenzia AIT Dolomiti - è che il tracciato che percorreranno diventi a tutti gli effetti un itinerario turistico, un'opportunità per i circa sei milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo che ogni anno si recano a Lourdes.

«L'idea di questa sfida - raccontano Milena e Valerio - è nata quasi per caso. Adesso non vediamo l'ora di partire, sarà sicuramente una bellissima esperienza, che speriamo possa poi essere condivisa anche da altre persone. Non necessariamente a piedi e di corsa. Sarà un itinerario suggestivo, ricco di storia e di spiritualità. Percorreremo ottanta chilometri al giorno, in una specie di staffetta. Uno corre e l'altra segue in auto e poi ci si dà il cambio. In questo modo accorciamo i tempi di percorrenza».

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