“Da Tony”, il re della stoffa è in via Caffi da 55 anni

Antonio Della Putta è il re delle stoffe. Un’istituzione cittadina, punto di riferimento per generazioni di bellunesi da 55 anni. Tanti, infatti, sono gli anni di attività inanellati a suon di successi da Tony. Ancora oggi, a 75 anni suonati e una forma fisica a dir poco invidiabile, chi entra nel negozio di via Caffi trova Antonio dietro quei banconi che lo hanno visto crescere. Sorridente, sempre pronto a consigliare un acquisto.
L’atmosfera, entrando nel luminoso e colorato negozio da Tony si fa presto confidenziale, amichevole. È sempre stato così, dal 1964, quando Antonio ha deciso di aprire il suo primo negozio a Belluno, sempre in via Caffi, a poca distanza dall’attuale. «Era di 50 metri quadri, una bottega in cui vendevamo tessuti e scampoli. Piano piano ci siamo allargati, abbiamo introdotto biancheria per la casa e dal 1982 ci siamo trasferiti nei locali dove siamo ora. Nei primi anni Novanta abbiamo annesso la fioreria che era qui di fianco, recuperando quel locale dopo la chiusura. Abbiamo sviluppato una serie di settori commerciali».
Quale il segreto del suo successo?
«Da noi è possibile trovare tutto o niente, sempre con un occhio di riguardo per la qualità, prendendosi cura del cliente. Sono queste le nostre prerogative, non a caso abbiamo clienti che vengono da noi da cinquant’anni. Signore di sessant’anni che oggi vengono qui con le figlie di venti, trent’anni. Ci siamo sempre comportati bene con i nostri clienti e la gente questo lo apprezza tornando».
Oggi il nome Tony scampoli appare quasi “riduttivo” di fronte alla mole di lavoro che si cela dietro la quotidianità della famiglia Della Putta. Non solo Antonio, infatti. Il segreto del successo risiede nell’affiatamento che vede protagonisti la signora Carla Mezzavilla e Diego Della Putta, quest’ultimo rappresentante della terza generazione Della Putta a Belluno. «Mia moglie Carla è al mio fianco da cinquant’anni, nella vita e nel lavoro. Ci siamo conosciuti qui fuori, in strada. Lei era infermiera all’ospedale che a quei tempi era in via Caffi, io avevo il negozio poco più avanti» ricorda Antonio Della Putta, «quando ci siamo sposati ha lasciato la professione di infermiera ed è venuta a lavorare con me. L’esperienza nell’ambito medico non l’ha dimenticata, una volta è intervenuta tempestivamente salvando la vita a un nostro cliente che aveva accusato un malore. L’ha ringraziata per anni portandole dei fiori ogni volta che veniva in negozio. L’attività oggi fa capo a mio figlio Diego, io sono un felice pensionato appassionato di sport. Quando posso vado a sciare, mi piace molto la bici».
Come è nata questa attività che ormai va avanti da tre generazioni?
«È una passione che ho ereditato dai genitori, papà Daniele e mamma Domenica Filippin. Mio papà faceva l’ambulante, aveva un banchetto al mercato. Nel 1964 ho ereditato l’attività familiare, aprendo il negozio. Da trent’anni c’è mio figlio Diego in prima linea, ecco le tre generazioni Della Putta».
Che momento vive il commercio a Belluno?
«Siamo in linea con quello che avviene nel resto d’Italia. Dal 2007 le cose sono cambiate, ogni anno con un segno meno da combattere. Noi lo facciamo ampliando ulteriormente la già ricca offerta di prodotti che abbiamo in negozio. È una mia fissa, non posso vedere uno scaffale vuoto o semivuoto. Se manca qualcosa, corro subito a prenderlo. Non ci siamo mai serviti dei grossisti. Ogni mercoledì vado io, di persona con il furgone, a fare spesa. Il nostro mercato non riguarda solo Belluno, ma tutto il territorio provinciale. Negli ultimi anni ci siamo allargati molto, anche in ambito internazionale. Abbiamo clienti in Svizzera, ristoratori italiani trasferitisi in Spagna hanno ordinato da noi tantissime cose. Vengono qui, ci conoscono e tornano. È sempre stato così con chiunque».
Clienti Vip?
«Sì, anche i vip. Tanti ma preferisco non fare nomi. Attori, presentatori televisivi della Rai, cantanti, anche un noto prestigiatore. Uno di loro, di Roma, mi disse: “Per fare una spesa così a Roma avrei dovuto girare giorni e chissà se ci sarei pure riuscito”. Sono cose che ti restano dentro, riempiono d’orgoglio. Chi viene da noi trova di tutto per la casa, prodotti di qualità. Senza qualità non avremmo fatto molta strada».
E sulla presunta concorrenza dei centri commerciali cosa dice?
«Abito di fianco a un centro commerciale. Quando c’è gente li, c’è gente anche in negozio. Sono settori diversi che vantano fasce di prodotto e relativi prezzi diversi. Non sono i centri commerciali i nostri concorrenti». —
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