Da Londra a Miami: i brani del duo “Giza” suonati nel mondo

BELLUNO
In Italia quello della musica elettronica resta un genere di nicchia. Ma in Europa (e non solo) gode di grandi attenzioni. Gian Pietro Dragoni e Tiziano Santomaso, entrambi di Belluno, collaborano da una quindicina d’anni, ma da dieci hanno reso stabile il loro sodalizio artistico.
Ispiratore e creatore il primo, più tecnico il secondo, con la loro musica targata Giza (questo il nome del duo di deejay) si stanno facendo conoscere anche grazie a qualche importante collaborazione. «Ci siamo conosciuti suonando nei locali, attorno al 2005, in occasione dei primi eventi di Bellunolanotte. Prima», spiegano, «suonavamo soltanto. Poi abbiamo scelto di produrre qualcosa insieme. Abbiamo iniziato a trovarci, inizialmente una volta a settimana, poi sempre più».
Cosa vi unisce e cosa, invece, vi diversifica?
«Tiziano», spiega Dragoni, «è quello più tecnico, è il sound designer. Io, probabilmente, sono quello più creativo. Ci compensiamo a vicenda. Anche se negli ultimi tempi lui sta iniziando a fare più musica e io sto cercando di migliorare dal punto di vista della tecnica». «Gian Pietro ha la sua idea melodica, ha facilità nella composizione», gli fa eco Santomaso, «mentre a me piace curare il sound design e la pulizia del suono. Ci completiamo».
Come descrivereste questi anni di crescita?
«Siamo cresciuti molto lentamente e penso che ci siamo guadagnati sul campo il nostro posto, nella nostra nicchia. È stata una crescita graduale, partendo da zero. Puoi dirti soddisfatto quando una tua traccia viene suonata da un dj importante: la gente comincia a riprenderla col telefonino e a diffonderla. Intanto, siamo già sulle maggiori piattaforme».
Sul portale di riferimento per questo genere di musica, Beatport, l’ultima traccia dei bellunesi, Dolce, si è piazzata in cima alla classifica dei dischi più venduti nella categoria Indie dance. «L’etichetta su cui siamo usciti è la Diynamic Music di Solomun, uno dei dj più conosciuti al mondo per il nostro genere. Lui ha suonato e suona tutt’ora molte nostre produzioni nelle sue serate, spesso ci capita di trovare su Instagram, Youtube, Facebook persone che caricano il video delle nostre tracce suonate nei club più importanti del mondo, da Londra a Dubai, da Ibiza a Miami. La traccia è stata pubblicata in un EP proprio insieme a Solomun, motivo di orgoglio e prestigio per noi, dato che in questi anni lui è diventato un’icona tra i dj».
Quanto alle vostre esperienze sul palco, quali sono quelle che vi hanno dato più soddisfazione?
«L’estate scorsa», ricorda Dragoni, «ci siamo esibiti in un locale, il Carpe diem beach, su un’isoletta di fronte all’isola di Hvar, in Croazia. Siamo stati lì per due giorni ed è stata una grande esperienza, anche perché abbiamo avuto una splendida accoglienza». «Due anni fa», aggiunge Santomaso, «siamo stati scelti da Jägermeister per dieci giorni a Berlino, una città che offre tutto e che ci ha permesso di crescere tantissimo. Jägermeister ha selezionato dieci talenti italiani, sia tra i dj che tra i produttori di musica elettronica. È stata una full immersion tra corsi e serate nei club. Al termine di quest’esperienza venivano assegnati cinque premi: due di questi sono andati a noi. Siamo migliorati più in quei dieci giorni che in tanti mesi».
Che progetti fate per il futuro?
«Se non ci fosse stata questa emergenza, chissà… In ogni caso, vista la situazione, ci stiamo concentrando di più sul lavoro in studio. E poi speriamo di poter ripartire con il nostro progetto “Fucine Elettroniche” , un evento che organizziamo con Xtreme Festival a Belluno, in cui suoniamo anche noi e cerchiamo di coinvolgere dj e giovani appassionati di musica underground. Il tutto una volta terminata l’emergenza Coronavirus, ovviamente...». —
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