Da Belluno gli auguri ad Alessandra Gracis

BELLUNO. Per tutti, adesso è Ale. Così non c'è proprio il rischio di chiamare Alessandro, come una volta, la nuova Alessandra Gracis. Il nomignolo può anche accorciare le distanze e aumentare la confidenza. L'avvocato di Conegliano, che è diventato una donna, tranne che per l'anagrafe e ha sposato in Comune la morosa storica Roberta, è stata per anni vicepresidente o consigliere d'amministrazione del Belluno calcio. Erano i tempi delle presidenze di Mario Pavanello e Renzo Savasta, del quale è sempre il legale di fiducia. I contatti col vecchio gruppo dirigente degli anni della C2 non sono mai venuti meno e qualche cena c’è scappata anche nelle ultime settimane.
La compagnia formata anche da Pierluigi Tomasella, Flavio Donà e Bruno Longo si è ritrovata a tavola al Dolada e anche in Nevegal: «Sono stati molto carini con me e hanno preso atto serenamente del mio cambio di sesso», sorride Gracis, «addirittura non ho mai dovuto pagare la mia parte, in nome del fatto che le donne non devono pagare mai. Ho molto apprezzato e credo che non mancheranno altre occasioni di rivederci».
Sono passati meno di dieci anni e in molti appassionati di calcio si ricordano di quel distinto signore, che arrivava in piazzale della Resistenza a bordo di una cabrio di colore bianco e a a un certo punto aveva tirato fuori l’idea di un mutuo per il sintetico sul prato principale del Polisportivo: «Sono stati bellissimi anni. Ci siamo divertiti. Spero che i bellunesi abbiano sempre un buon ricordo del sottoscritto, anche se, a distanza di qualche tempo, non mi riconoscerebbero. Ho fatto del mio meglio, accanto a una personalità fortissima come Savasta e seguo sempre la squadra. Ho visto che ha fatto 52 punti e sono tanti. Se penso alle difficoltà che ha avuto il Conegliano...».
Qualcuno si è ricordato per davvero: «Mi sono arrivati degli auguri e mi ha fatto piacere». (g.s.)
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