Da Alleghe ad Arabba passando per Cortina: prende forma l’impianto “Dolomiti no car”

Il carosello costa 64 milioni e avrà il doppio delle piste rispetto al Sellaronda. Vascellari: «Adesso o mai più, crediamoci»

BELLUNO


 “Dolomiti no car” . Così si chiamerà il nuovo collegamento sciistico, da 64 milioni di euro, tra Cortina e Alleghe, via Selva di Cadore, da una parte, e tra Cortina e Arabba dall’altra. Il nome lo anticipa Mario Vascellari, blasonato imprenditore dell’impiantistica, prevedendo che in questo modo la rete sciistica libererà “finalmente” le strade e in particolare i passi dolomitici dall’assalto delle auto. «Proprio così vanno interpretati gli impianti a fune», chiosa Renzo Minella, presidente dell’Anef.

Con euforia si è reagito a Cortina, a Selva di Cadore, ad Alleghe e ad Arabba al lancio del progetto che va a raddoppiare il SellaRonda, sotto il segno della sostenibilità. Se ne sta parlando da due anni e il governatore Luca Zaia ha tirato, in consiglio regionale, l’altro ieri, le prime conclusioni. Anche alla luce della rinascita di cui hanno bisogno, nei tempi più urgenti, i territori martoriati dal maltempo. «Stiamo elaborando un progetto da 64 milioni (la metà a carico di privati)», sono le parole del presidente della Regione, «per collegare Cortina ad Arabba e al Civetta. Creeremo così un carosello che vale il doppio del Sellaronda come chilometri di piste da sci. Questo è il miglior risarcimento per la montagna, creare opportunità per il suo sviluppo».

Il motore è l’ingegner Vascellari, impegnato a completare la rete in vista dei Mondiali di sci Cortina2021, che già prevedono il collegamento verso le Cinque Torri, cantierabile nella prossima primavera. «Da qui per salire al Giau-Fedare gli impianti ci sono già», ricorda Vascellari. «Si tratta, poi, di raggiungere Selva di Cadore, magari attraverso una telecabina, e da qui salire a Cima Fertazza, per agganciare il sistema di Alleghe e di Zoldo».

Dalle Cinque Torri un secondo collegamento sarà diretto verso Col Gallina e il Lagazuoi. Dal Passo Falzarego si scenderebbe verso Arabba, con un primo collegamento fino ad Andraz. Dal famoso castello, sono previsti altri due impianti per arrivare a malga Crepaz, dove verrebbe agganciato il sistema SellaRonda.

Vascellari ne parla con malcelato entusiasmo. «Sarebbe il più bel circuito al mondo, capace di attirare un sacco di appassionati dello sci da ogni parte della terra», spiega, «che potrebbero godersi un ambiente da paradiso lontani dalle auto, perché, come chiedono gli ambientalisti, noi operatori vogliamo tener lontano lo smog e il rumore, quindi l’inquinamento, da queste terre».

Gli impianti non interferirebbero, fra l’altro, con i territori superprotetti dall’Unesco e Vascellari anticipa che l’elaborazione dei progetti sarà partecipata. «Partecipata ma rapida, perché», spiega il titolare della “Freccia del cielo”, «vorremmo poter realizzare il collegamento tra Cortina e Cinque Torri prima dei Mondiali di sci, come pure i due prolungamenti».

Mal che vada il circuito sarà pronto per le Olimpiadi 2026. «No, il nostro impegno assoluto è di anticipare il cronoprogramma, però abbiamo bisogno che i bellunesi ci credano, perché la rete si completa adesso o mai più».

Gli studi progettuali in corso vengono perfezionati per dare le assicurazioni di non impatto ambientale. «Se proporremo di togliere le auto dal Falzarego, dal Giau, da Arabba, insomma dall’intero circuito, chi mai potrà opporsi? D’altra parte si sa bene che il turismo naturalistico, compreso lo sci, va in questa direzione».

Sergio Pra, albergatore e impiantista ad Alleghe, ringrazia il presidente Zaia, l’assessore Federico Caner, Vascellari e gli altri colleghi per la determinazione e, al tempo stesso, per la prudenza con cui portano avanti il programma di sviluppo. «Il turismo green è il nostro futuro», ammette anche il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones. Sirio de Biasio, primo cittadino di Alleghe, la definisce «una formidabile iniezione di fiducia», nel tempo dato della ricostruzione.

Vascellari conferma che gli investitori sono già stati individuati. —


 

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