Cucciolo venduto senza il pedigree condannati in due

Un appassionato lombardo di pastore belga Malinois l’aveva comprato su internet senza mai poter vedere il suo certificato genealogico 

AURONZO

Il cucciolo non era di razza. Condannati a sei mesi di reclusione per truffa i venditori cadorini Franco Frigo Mosca e Lucia De Florian. L’uomo è stato assolto dal reato di minaccia. La sentenza del giudice Feletto è arrivata verso le 19, dopo che nella discussione il pubblico ministero Rossi aveva chiesto un anno e un mese, più 900 euro di multa per lui, tenuto conto della recidiva reiterata per la minaccia e sei mesi e 500 euro per lei. Conclusioni del tutto diverse da quelle alle quali era arrivata il difensore Zancanaro.

Il cagnolino era un pastore belga Malinois e il problema stava nel fatto che non aveva il pedigree, come richiesto da un appassionato lombardo. L’uomo ha spiegato in aula la disavventura che gli è capitata fra il 30 luglio 2016 e il 24 aprile 2017. L’offerta trovata sul portale subito.it era speciale, da qui la decisione di comprare il cucciolo, grazie anche uno sconto di 100 euro, che aveva portato la somma a 450. Si era visto garantire su Whatsapp che si trattava un animale di razza in possesso del certificato geneaologico, cioè del pedigree, ma quel documento non l’ha mai avuto.

«Mancavano le carte fondamentali, per certificare che si trattava di un animale di razza, in più il cane aveva delle patologie. Non solo non era iscritto all’anagrafe canina, ma quando l’ho avuto a casa il piccolo ha sofferto di problemi gastro-intestinali. Non stava bene».

Quando si è lamentato che le carte non c’erano e l’esemplare di Malinois non era in buona salute, si sarebbe sentito minacciare con frasi tipo: «Stai attento ché ti vengo a cercare» e «non rompere perché vengo io da te». L’accusa di truffa ha retto, quella di minacce no. —

GIGI SOSSO

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