Crisi Edim, scongiurati i licenziamenti, accordo per cassa integrazione, uscita incentivata dei lavoratori e riqualificazione professionale

Le rappresentanze sindacali strappano a Bosch alcune certezze sul futuro degli stabilimenti di Quero e Villasanta. Con l’anno nuovo sarà attivato un tavolo al ministero per definire i passi da fare

La folta delegazione sindacale che ieri ha incontrato i vertici Bosch sulla crisi della Edim a Quero e Villasanta
La folta delegazione sindacale che ieri ha incontrato i vertici Bosch sulla crisi della Edim a Quero e Villasanta

Per i lavoratori Edim di Quero e Villasanta (provincia di Monza e Brianza) non sarà il Natale più felice della loro vita, ma sarà comunque più sereno rispetto alle cupe aspettative delle ultime settimane. L’incontro odierno con i vertici del gruppo Bosch, ospitato nella sede di Feltre di Confindustria, ha fissato alcuni paletti importantissimi: niente licenziamenti come annunciato dalla multinazionale tedesca; attivazione della casa integrazione nei tempi e nei metodi che saranno dettati dal tavolo che dovrà essere attivato al Ministero, uscita economicamente incentivata per quei lavoratori che decideranno di uscire con l’impegno a un supporto di riqualificazione e ricollocazione professionale interamente pagato da Bosch; affidamento alle agenzie interinali di quei lavoratori con contratto a termine (a Quero sono dieci) che ovviamente non possono essere tutelati dal licenziamento in questo momento di crisi.

È un risultato incoraggiante quello ottenuto dalle rappresentanze sindacali che hanno trovato nella controparte datoriale un atteggiamento pragmatico, che ha saputo guardare in faccia alla realtà evitando di scaricare sui lavoratori una crisi degli stabilimenti Edim causati da una serie di variabili, purtroppo tutte negative, che in sette anni di gestione Bosch, hanno portato la fabbrica di Quero a perdere oltre cento milioni di euro. Subito dopo la conclusione del lungo incontro che si è svolto a Palazzo Bianco, la nutrita delegazione sindacale, capeggiata da Ciro D’Alessio della Fiom nazionale, affiancato da Stefano Bona della Fiom di Belluno e Mauro Zuglian della Fim Cisl, si è recata dai lavoratori di Quero per relazionare sull’esito del confronto e comunicare notizie, che tutto sommato vengono giudicate positive.

“Abbiamo scongiurato i licenziamenti”, afferma Stefano Bona, “e questa era la condizione imprescindibile per avviare un dialogo con l’azienda. Dunque nessuno resterà a casa senza lavoro. C’è poi la partita degli ammortizzatori sociali e della riqualificazione dei due siti produttivi che saranno oggetto delle trattative future. Ma abbiamo messo un paletto fondamentale. Questi sono operai che in tanti anni hanno visto susseguirsi una serie di gestioni che non hanno funzionato, ma la colpa non è loro. La crisi dell’intero settore automotive ha acuito la situazione ma non è giusto che siano i lavoratori a dover pagare il conto”.

Ora la discussione si sposterà al tavolo ministeriale, quasi certamente dopo le feste natalizie, per dare sostanza a quanto deciso oggi.

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