Crisi cardiaca in piscina, ora sta meglio

Santa Giustina, un trentenne salvato da istruttori e bagnini di Ondablu. Ricoverato, sta recuperando

SANTA GIUSTINA. Un'aritmia maligna lo ha quasi ucciso mentre era a bordo vasca a ascoltava l'istruttore del corso di avviamento al nuoto. Il trentenne di Villa di Villa che si è sentito male lunedì sera in piscina a Santa Giustina è stato prontamente soccorso da un'infermiera che frequentava la stessa lezione, dagli istruttori assistenti di vasca e da due bagnini, tutti addestrati al salvamento con la certificazione della federazione italiana nuoto. Deve la sua vita all'azione integrata e tempestiva delle persone che hanno assistito all'evento e che hanno messo subito in atto le manovre del caso, prima fra tutte il massaggio cardiaco, secondo quanto previsto dal protocollo. Quando è arrivato il 118, il ritmo cardiaco era rientrato nei parametri. Il ragazzo è stato trasferito d'urgenza in ospedale dove è rimasto sotto osservazione in rianimazione fino a ieri, quando è stato estubato e trasferito in cardiologia. Il giovane respira dunque autonomamente ed è cosciente. Sarà sottoposto ad accertamenti per identificare la causa di un'aritmia che ha rischiato di essergli fatale. Il primario di anestesia e rianimazione Davide Del Monte, soprattutto alla luce di eventi non prevedibili come questo, auspica che si diffonda sempre più il «concetto solidaristico, con sempre più persone formate nei luoghi frequentati da sportivi, che sappiano mettere in atto correttamente le manovre in grado di salvare una vita umana. Nel caso specifico l'azione integrata e tempestiva, dai primi soccorsi a bordo vasca, all'intervento del Suem e del servizio di rianimazione, ha scongiurato il peggio». La società Ondablu, del resto, investe molto in formazione dei suoi istruttori e presta grande attenzione alla gestione della sicurezza nell'ambito degli impianti a partire dalla consapevolezza condivisa che ci possono essere delle criticità strutturali. Alla formazione di ambito più specificamente sanitario, come il salvamento, il presidente di Ondablu, Angelo Marchet, tiene in modo particolare. La Regione non ha imposto l'obbligatorietà di produrre un certificato medico con tanto di tracciato elettrocardiografico da parte di chi frequenta un corso di nuoto base. Per l'agonismo è un altro discorso. Ma per chi vuole imparare a nuotare, ha un'età e condizioni generali che non depongono per malattie in atto o potenziali, non c'è l'obbligo di visita medica, ammesso che questa, da sola, possa escludere patologie importanti. Da qui l'importanza di addestrare il personale interno degli impianti sportivi. (l.m.)

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