Crescono le imprese al femminile

Le artigiane aumentate del 5,4% in Veneto, ma restano problemi da risolvere

BELLUNO. Crescono le imprenditrici artigiane, ma restano tanti i problemi da risolvere. Lo dice l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile presentato alla convention di Donne Impresa Confartigianato. A giugno 2016 erano oltre un milione e 700 mila le donne imprenditrici in Italia, e il 10% di queste vive in Veneto (161.761).

A guidare la crescita del lavoro indipendente femminile sono le imprenditrici artigiane, il cui numero negli ultimi dieci anni è aumentato del 5,4 per cento nella nostra regione. Un record se paragonato al dato italiano (comunque positivo, +1,9%). Un piccolo esercito di 37.387 donne, fra titolari, socie e collaboratrici, che si è costruita un’indipendenza professionale con un lavoro artigiano. La classifica provinciale vede in testa Padova, con 7.572 imprese artigiane in rosa, poi Vicenza (7.438), Treviso (6.881), Verona (6.720), Venezia (5.441), Rovigo (2.036) e infine Belluno, dove ci sono 1.299 imprese artigiane femminili.

Ma le imprenditrici, in Veneto e anche nel Bellunese, devono fare i conti con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Molte donne hanno bambini piccoli, altre devono occuparsi anche degli anziani, e quando si ha una partita Iva diventa complicato mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Confartigianato ha calcolato che il tasso di occupazione delle donne senza figli è pari al 55,5%, ma scende al 52,8% per le donne con figli.

Le dimensioni e i confini del problema sono stati delineati in un sondaggio d’ascolto realizzato da Confartigianato su 993 titolari di impresa, e al quale hanno partecipato trecento imprenditrici venete. Il 44,3 per cento delle intervistate ha denunciato difficoltà penalizzanti nel dividersi tra gli impegni lavorativi e la cura della famiglia. Se il 39,3% delle imprenditrici si occupa regolarmente dei figli minori, c’è anche un quarto delle lavoratrici che deve prendersi cura di persone anziane, disabili o malate.

Anche sul versante del lavoro non mancano i problemi. Il 39,5% delle intervistate segnala di aver riscontrato difficoltà di accesso al credito nel corso dell’anno. Per quanto riguarda i rapporti commerciali con i clienti, il 32,7% delle intervistate ha detto di avere crediti inesigibili per la fornitura di beni e servizi ad imprese in crisi. I mancati pagamenti incidono sul fatturato del 19,2% delle imprese creditrici. L’11,2 per cento delle piccole imprese al femminile, inoltre, vanta crediti nei confronti della pubblica amministrazione, e un terzo ha dichiarato un allungamento dei tempi di pagamento da parte degli enti pubblici: sono superiori ai 30 giorni stabiliti dalla legge e si attestano su una media di 58 giorni.

Infine internet. Per rimanere competitive sul mercato, quasi un quarto delle artigiane usa tecnologie digitali e il 73,4% delle intervistate è attiva sul web. Tre quarti delle imprese in rosa ha un sito internet e il 67,8% ha un profilo social. (a.f.)

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