Corso per formare gli asfaltatori di strade

In vista degli appalti di Cortina 2021 occorre garantire sicurezza e professionalità alla manodopera

BELLUNO . Un corso per formare gli addetti alle operazioni di asfaltatura in vista di Cortina 2021. La necessità di una maggior professionalità e sicurezza per i cantieri era stata sottolineata da alcune delle grandi aziende che prenderanno parte ai lavori previsti per l’adeguamento della viabilità in vista dei mondiali di sci di Cortina.

«Nella regolamentazione attuale esiste un buco riguardante la formazione delle maestranze addette ai macchinari per l’asfaltatura», hanno spiegato Danilo De Zaiacomo, direttore del centro per la formazione e la sicurezza di Belluno, e Pietro Tonin, presidente della scuola, «per questo il 22 dicembre scorso abbiamo siglato un accordo con l’Inail, l’associazione italiana bitume asfalto strade e l’associazione nazionale dei costruttori edili per la realizzazione di un progetto di formazione specifica in questo settore. L’obiettivo è far entrare nel quotidiano dei cantieri stradali la cultura della prevenzione e della sicurezza». I rischi maggiori ai quali sono esposti gli operai che lavorano a stretto contatto con l’asfalto riguardano principalmente l’inalazione di gas tossici e le ustioni.

«Non abbiamo un dato preciso per questo tipo di mansione», ha spiegato la dottoressa Daniela Petrucci, direttore regionale Inail Veneto, «perché sono incidenti e malattie che rientrano più in generale nel settore delle costruzioni, però solo negli ultimi quattro mesi in Italia si sono registrate 150 vittime sul lavoro, tra queste 24 in Veneto e 1 a Belluno. L’obiettivo “infortuni zero” è utopistico, ma sicuramente possiamo evitare molte nuove tragedie proprio migliorando le competenze delle maestranze; per questo le imprese che investono in sicurezza e formazione possono usufruire di uno sconto sulla polizza Inail».

Il corso per asfaltatori di Sedico prevede tre moduli da dieci operai ciascuno suddivisi in produzione e stesa, utilizzo delle macchine asfaltatrici e gestione dei rischi e consapevolezza. «La durata totale è di circa 100 ore», ha spiegato Martina Rigo del Cfs di Sedico, «abbiamo lavorato a stretto contatto con le aziende che hanno creduto in questo progetto e che hanno investito nella sicurezza e nella formazione dei propri dipendenti».

A rappresentare particolari rischi sono le macchine fresatrici, indispensabili per i moderni rifacimenti della pavimentazione stradale: «In pochi sanno usarle e gli operatori si trovano a gestirne più d’una alla volta», spiega il docente di macchine movimento terra Serafino Loat. «Non si può morire di lavoro», ha sottolineato Vincenzo Son di Filca Cisl in rappresentanza dei sindacati, «è necessario battersi per migliorare il più possibile la sicurezza nei cantieri, nello specifico quelli stradali che per loro stessa natura non sempre possono essere allestiti nelle migliori condizioni di protezione dei lavoratori». (f. r.)

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