«Corse clandestine? Sciocchezze»

I Grifoni e il Moto Club Feltre concordi: solo qualche testa matta

BELLUNO. «Abbiamo 120 motociclisti tesserati, un’altra cinquantina di simpatizzanti, in un modo o nell’altro saremmo venuti a conoscenza dell’esistenza di un circuito di corse clandestine. Ci sembra un’esagerazione».

Non hanno dubbi Luca Tolazzi e Nicola Bianchi, rispettivamente presidente e vice-presidente dell’associazione motociclistica Grifoni di Belluno. «Da noi, ma vale per tutti i Moto Club, le regole sono chiare: il codice della strada si rispetta. Anche perchè sarebbe impensabile non farlo quando giri in gruppi di 40/50 moto. Che poi ci sia la testa calda, quello che scambia la strada per un circuito, è innegabile: ma è una scelta individuale, al di fuori dall’associazione o dal club ognuno risponde di se stesso. Certo è che le strade bellunesi sono così belle, spettacolari, che ovviamente attirano molti motociclisti da fuori provincia e dall’estero e tra tanti centauri c’è sempre, inevitabilmente, quello a cui prude la mano, quella destra».

Sulla stessa frequenza anche Daniele Gorza, presidente dello storico Moto Club Feltre, tra i più “vecchi d’Italia”: un’istituzione. «Siamo nati nel 1956, personalmente sono 30 anni che giro in moto da queste parti e di gare clandestine non ne ho mai viste o sentito parlare: sciocchezze. Nell’ambiente certe cose si saprebbero e in provincia non è così. Che, poi, ci siano gli incoscienti, gente che si sfida in gare improvvisate sul momento è evidente, quelli sono ovunque: con le moto come con le auto. Le strade bellunesi una calamita per questi piloti improvvisati? Sono strade meravigliose, come poche, ma per godersele davvero bisogna anche ammirare i paesaggi: chi le scambia per un circuito da gara non ha proprio capito nulla». (ma.ce.)

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