Convenzione con la Difesa per reclutare nuovi autisti

Incrementare l’utilizzo dei mezzi pubblici e degli abbonati per liberare le strade dalle auto e inquinare meno. Sono questi alcuni degli obiettivi che si pone Dolomitibus per i prossimi anni. Ma per fare ciò servirà trovare il personale, cosa oggi non semplice.
la convenzione
È per questo che qualche tempo fa Dolomitibus ha siglato una convenzione con il ministero della Difesa per reclutare autisti tra i volontari delle Forze Armate congedati che hanno guidato durante la loro ferma i mezzi pesanti.
A darne notizia è il presidente della società di trasporto locale, Andrea Biasiotto. L’accordo non ha riguardato solo Dolomitibus ma anche Autoguidovie che è tra i soci di Dolomitibus e Busitalia. Diciamo che l’obiettivo da perseguire è duplice: da un lato il Ministero mira a ricollocare i volontari congedati, dall’altro Dolomitibus mira a trovare nuovi autisti. In molti, infatti, sono andati via, vuoi per il pensionamento o perché hanno scelto altre strade, e la ricerca di nuovo personale non è facile. Dolomitibus potrà accedere al database della piattaforma digitale del progetto “Sbocchi Occupazionali” che contiene le informazioni relative ai militari in congedo idonei alla guida, per la ricerca di autisti.
Le sfide internazionali
Ad oggi però l’accordo non ha fatto arrivare autisti nuovi a Dolomitibus, ma la speranza è che la convenzione possa dimostrare la sua utilità anche in vista degli impegni dei Mondiali di sci del 2021 e delle Olimpiadi, momenti che richiederanno anche un potenziamento delle corse. «Per questo ci serviranno anche nuovi autisti. Stiamo infatti ragionando con tutti i soggetti interessati su come organizzare il servizio durante i Mondiali e ancora di più durante le Olimpiadi, tramite nuove corse e un servizio di navette. Ci stiamo confrontando anche con Trenitalia e ci stiamo interfacciando con alberghi e rifugi», precisa il presidente che vede in Dolomitibus un mezzo privilegiato di promozione territoriale. «Ma servono risorse».
gli abbonati
Intanto la società lavora per incrementare il numero dei passeggeri e soprattutto degli abbonati sia studenti sia lavoratori. «Stiamo facendo degli ottimi risultati con gli abbonamenti per gli studenti, lo stesso vorremo fare anche per i lavoratori», dice Biasiotto. «E su quest’ultimo fronte stiamo ragionando con i nostri soci per capire meglio come muoverci, per trovare una sorta di Investiscuola per chi lavora. In questo modo potremmo garantire dei prezzi agevolati a questa fascia di popolazione, ottenendo anche, come conseguenza, la riduzione delle auto sulle strade».
I dati sugli abbonamenti degli studenti sono molto incoraggianti, come dicono dalla società. Se nell’ottobre 2015, quando non c’era Investiscuola, gli abbonamenti erano 7.700, nello stesso mese di quest’anno sono 8.800. Di questi ben 1.500 sono gli abbonati che utilizzano il titolo di viaggio integrato cioè un abbonamento extraurbano con uno urbano, mentre erano 850 nel 2015. Inoltre si aggiungono i 230 abbonati di “Intera rete”, cioè abbonati a tutte le linee provinciali. Oltre a questi si devono considerare quelli con abbonamento extraurbano. Per il lavoratore invece esiste solo una cifra base di abbonamento. «Stimo valutando con i varie enti e le amministrazioni come fare per agevolare anche chi deve andare a lavorare e prende la corriera», dice Biasiotto che attende la gara per il tpl che la Provincia dovrebbe pubblicare a giorni. —
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