Controllo del monossido sei mesi dopo il dramma

A marzo, a Taibon Agordino, un ragazzino straniero era ricorso alle cure sanitarie Ieri i vigili del fuoco sono stati chiamati a verificare stufe e canne fumarie in casa
Agordo
Agordo

TAIBON AGORDINO

Verifica del monossido di carbonio in un appartamento: sei mesi dopo il caso di un ragazzino straniero che era finito all’ospedale causa una sospetta intossicazione dalla micidiale «aria killer».

Il «caso» è scoppiato in questi giorni: ieri i vigili del fuoco di Agordo sono stati chiamati all’intervento e si sono recati nell’abitazione di Taibon Agordino per verificare canne fumarie e stufette in uso a una famiglia di stranieri che, nell’appartamento in paese, è in affitto da un privato.

Ma l’intossicazione (o presunta tale) s’è verificata ancora a marzo. Il perchè di un controllo richiesto così «tardivamente» se lo sono chiesto un po’ tutti quanti, in questi giorni, sono stati chiamati in causa nel dover riempire carte e sbrigare la burocrazia legata all’evento: vigili del fuoco e Comune in primis, ma anche le autorità sanitarie.

Storia vuole che un ragazzino adolescente, straniero, ancora in primavera, a marzo per la precisione, abbia accusato i sintomi di una intossicazione da monossido di carbonio e sia finito all’ospedale.

Sotto accusa potrebbe essere stato messo una sorta di braciere in bagno: braci bruciate in un catino smaltato.

Una situazione clinica non pesante, quella evidentemente diagnosticata dai medici, dalla quale il giovane è uscito nel migliore dei modi e senza riportarne conseguenze: lo straniero oggi continua a frequentare la scuola del paese dove va regolarmente, e sta bene.

All’epoca, il fatto pare sia terminato lì. Poi a fine settembre, quindi una quindicina di giorni fa, la lettera di una autorità sanitaria che comunicava l’accaduto e raccontava i fatti per come si sono succeduti.

La verifica ulteriore dei mezzi di riscaldamento, ma a distanza di sei mesi era davvero dura trovare la causa dell’ipotetica intossicazione da presunto monossido. I vigili del fuoco di Agordo, intervenuti intorno alle 15 di ieri, hanno comunque controllato tutte le uscite da riscaldamento esistenti in quell’appartamento: stufa a legna, canne fumarie, eventuali metodi «anomali» che possano essere stati utilizzati. Dall’esame degli ambienti comunque non sarebbe scaturito nulla di anomalo: i riscontri dei vigili avrebbero evidenziato nulla di toppo pericoloso. Ora l’Usl dovrebbe relazionare. Benchè tutti abbiano l’impressione che non sia finita qui. (cri.co.)

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