Contestato un altro abuso Canal rischia il sequestro

SANTA GIUSTINA. Contestato un altro abuso all’agricoltore Enio Canal, che adesso teme e rischia il sequestro di vario materiale da parte del Comune di Santa Giustina. L’imprenditore proprietario di...

SANTA GIUSTINA. Contestato un altro abuso all’agricoltore Enio Canal, che adesso teme e rischia il sequestro di vario materiale da parte del Comune di Santa Giustina. L’imprenditore proprietario di un’azienda agricola nella frazione di Salzan, nelle immediate vicinanze del locale casel, è da tempo impegnato in un braccio di ferro con il comune che gli contesta vari abusi edilizi relativi alla gestione della sua azienda. L’ultimo gli è stato rilevato ieri mattina dal responsabile dell’ufficio tecnico, accompagnato dal vigile urbano del paese e da due carabinieri: «Ormai siamo ai ferri corti», afferma Canal, «per fortuna che dicono che l’agricoltura va incentivata. Questa volta mi è stata contestata la presenza di due casette movibili adibite al ricovero di alcuni capi di bestiame che ancora non ho potuto mandare in quota. E pensare che su una di queste ci ho anche pagato l’Ici».

Il Comune punta ora il dito sulla nuova dislocazione del materiale, in parte spostato nel giardino di casa dove si trova accatastato il legname già acquistato da Canal per costruire la nuova stalla: «Non ho altro spazio», si difende Canal, «sto cercando di rimettermi in regola sanando gli abusi. Il mese scorso avevo chiesto una proroga di quattro mesi per potere fare tutto nel migliore dei modi, ma il Comune me ne ha concessi soltanto venti. Il mio timore è che domani (oggi per chi legge ndr) possano venire e mettere tutto sotto sequestro. Così almeno mi hanno detto a voce».

Va detto che l’imprenditore, sempre nel primissimo pomeriggio di ieri, ha rifiutato di ricevere un’ordinanza del Comune che gli era stata consegnata a domicilio dal messo comunale e dal vigile urbano: «Non mi fido più di nessuno, in troppi hanno sbagliato e a rimetterci è il sottoscritto. Io non mollo e prima di accettare qualsiasi decisione voglio che sia fatta chiarezza. Sto perdendo la possibilità di costruirmi un futuro», afferma sconsolato l’allevatore. «Se mi lasciano tranquillo ancora qualche settimana sistemo tutto, costruisco la nuova stalla e mi metto in regola. Non ho ancora potuto portare a casa il fieno del primo sfalcio e che mi serve per sfamare il mio bestiame. Io non mollo e provo a tirare avanti, ma sembra proprio che ci sia la volontà di farmi chiudere».(r.c.)

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