Compiti scritti in “quarantena” per 24 ore poi la correzione

belluno

Compiti in “quarantena” per un giorno prima di essere corretti e prima di essere riconsegnati. Il Covid-19 fa fare anche questo.

«La nostra prima preoccupazione è il benessere e la salute dei ragazzi», dice una docente del Catullo. «In questa ottiva, stiamo pensando a tutto quello che potrebbe nuocere ai ragazzi e a noi stessi. E anche i compiti in classe potrebbero essere causa di contagio».

Certo, ormai, di compiti scritti se ne fanno pochi, ma quelli che restano possono bastare per mettere in pericolo l’attività scolastica. La direttiva ministeriale parla chiaro: non devono essere passate da uno studente all’altro penne, quaderni o altro materiale didattico; non devono essere lasciati sul banco i libri, perché potrebbero ostacolare le misure di igienizzazione che vengono eseguite quotidianamente. E come non si possono passare penne e quaderni tra studenti, così anche i compiti vanno gestiti con cautela. La maggior parte delle scuole ha così deciso che il docente, terminata la prova scritta, dopo essersi igienizzato le mani, raccoglierà i compiti per riporli nel cassetto o in una busta di plastica, dove dovranno rimanere per un giorno: «Questo perché sappiamo che il virus resiste sulla carta alcune ore», dicono prof e presidi.

Dopo questa quarantena si potrà procedere alla correzione, ultimata la quale i fogli dovranno rimanere per ultueriori 24 ore in isolamento prima di essere riconsegnati agli studenti. Durante queste operazioni, gli insegnanti dovranno sempre igienizzarsi le mani.

Massima attenzione dovrà essere messa anche durante la ricreazione, momento topico per eventuali assembramenti. Dalle elementari alle superiori un unico imperativo: i docenti dovranno vigilare i ragazzi, affinché rispettino le regole di sicurezza. E al Segato le precauzioni sono al top: previste quattro ricreazioni a seconda dei piani e in orari diversi. In caso di maltempo tutti d’accordo a tenere i ragazzi in classe. —