Colonia di Montagnana, sì alla demolizione e strada più in discesa per la variante di Tai

PIEVE DI CADORE. Arriva dal Mibac un assist alla realizzazione della variante di Tai. Nelle stesse ore in cui il Comune di Pieve ha presentato al ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio il documento che avvia il procedimento per la valutazione di impatto ambientale del progetto “ss51 di Alemagna – attraversamento dell’abitato di Tai”, la commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto, organismo che opera in stretta relazione con il ministero dei Beni ed Attività Culturali, ha dato il via libera alla demolizione della colonia alpina di Montagnana, struttura dalle grandi dimensioni di proprietà del comune in provincia di Padova, e che oggi, in una veste abbandonata e fatiscente, si erge come un “mostro di cemento” nell’abitato di Tai, di fronte all’imbocco della deviazione che conduce alla frazione di Nebbiù.
STRUTTURA COSTRUITA NEL LONTANO 1946
Una struttura costruita nel 1946 e composta da tre piani, finita al centro delle attenzioni del comitato cittadino nato a Tai per contrastare la realizzazione della variante. Comitato che, dopo una iniziale posizione di chiusura ermetica nei confronti dell’opera, ha ammorbidito le proprie posizioni anche grazie all’opera di mediazione avanzata dall’amministrazione comunale nei rapporti con Anas. Quest’ultima, dopo una serie di incontri avuti nei mesi scorsi con gli amministratori di Pieve, ha deciso di accogliere alcuni accorgimenti all’opera tra i quali figura la demolizione della casa alpina di Montagnana. Per avallare il progetto in via definitiva serviva però l’ok del Mibac in merito a possibili vincoli di natura culturale legati al sito sul quale si erge la colonia. Vincoli che, dopo un’attenta valutazione, sono stati esclusi, dando di fatto il via libera alla demolizione.
L’ANAS ACCOGLIE
NUOVE ISTANZE
Non solo colonia alpina di Montagnana: Anas ha accolto altre istante avanzate dal comitato di Tai, come ad esempio l’eliminazione dal progetto di un tunnel inizialmente previsto nelle adiacenze del palaghiaccio e la realizzazione di una serie di rotatorie chiamate a regolare il traffico all’inizio ed alla fine della variante. Un’altra istanza, al contrario, è stata bocciata e riguardava il luogo dove costruire l’imbocco della galleria, che resta dunque fissato nelle vicinanze del bar Bianco, nel cuore della diramazione situata ai piedi di Pieve, e non più a sud come invece richiesto dal comitato.
LA PROCEDURA VIA
Nel frattempo, tornando alla più stretta attualità, va segnalata la pubblicazione, da parte del Comune di Pieve, del documento che avvia la procedura di valutazione di impatto ambientale dell’opera, caratterizzata da una lunga galleria chiamata a deviare soprattutto il traffico pesante al di fuori del centro abitato di Tai. Il documento è stato condiviso da una lunga serie di enti territoriali, una quarantina in tutto.
Ognuno ha avanzato osservazioni, dubbi e perplessità, anche se l’ultima parola resta di Anas. Osservazioni, dubbi, contestazioni e perplessità che potranno essere ancora presentate con un limite massimo di sessanta giorni a partire dalla data di pubblicazione dell’avviso (29 gennaio).
Ogni osservazione dovrà essere presentata in forma scritta ed indirizzata al ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che ha sede a Roma in via Cristoforo Colombo 44. L’invio potrà essere effettuato anche via mail pec scrivendo all’indirizzo DGsalvaguardia. ambientale@pec. minambiente. it. –
Gianluca De Rosa
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