Cinquanta anni di ferro battuto con la famiglia Corriani

LENTIAI. Trent’anni di “Bottega del ferro”. È arrivata a questo importante traguardo l’attività di Bruno Corriani, maestro del ferro battuto molto apprezzato sia in provincia, ma soprattutto oltre i confini regionali. La Bottega del Ferro di Lentiai ha origine nel 1929 con l’ apertura della omonima ditta a Padova, da parte del suo fondatore, Candido Corriani, per poi spostarsi, nel dopo guerra, a Lentiai, appunto.
«Nel 1984, esattamente il 2 di ottobre», spiega Bruno, «mio nonno Candido Corriani, mi lasciò la sua attività. Da allora mi occupo della creazione, del disegno e dell’esecuzione di vari manufatti di importanza notevole puntando, inoltre, a conservare la notevole fama di mio nonno».
In questi 30 anni di attività sono numerose le opere e i lavori portati avanti dalla Bottega del Ferro: Bruno si è occupato del restauro dei ferri della Villa Reale di Monza, poi del Museo del Cenedese di Vittorio Veneto, della Loggia di Brescia e del palazzo Broletto, sempre a Brescia e ovviamente e altri innumerevoli lavori di rifacimento e restauro di ferri antichi. La ditta si occupa sia della costruzione di ferri battuti di qualità sia dell’arredamento da interni, sistemi strutturali artistici e arredo urbano.
«La partecipazione a mostre di livello, come la Him di Monaco, a quella di Graz e a varie esposizioni del settore in Italia hanno contribuito a tenere vivo il nome della ditta nel mondo», spiega Bruno Corriani, «da molti anni sono entrato a far parte di Abana, associazione dei fabbri artistici del nord America e collaboro con vari artisti». Per il 50° del Vajont Corriani ha costruito, in collaborazione con Walter Bernadi, una scultura posta in piazza Vittime del Vajont a Mel. L’attività è sempre un divenire per questo artista del ferro.
«In questi giorni mi sto cimentando nella costruzione di un monumento per l’associazione Venezia Giulia che sarà posto presso la piazza Vittime delle foibe a Belluno», spiega Corriani, «in fase embrionale sto progettando una installazione da costruire durante il festival , Cruzando Fronteras , in Messico, organizzata dagli amici Luciano Consoli e Pino Cacucci, scrittore, costruita con i rifiuti che vengono dal mare e causa le correnti, da tutto il globo. È una manifestazione patrocinata dalla ambasciata italiana per sensibilizzare il mondo verso questo terribile problema. Ringrazio la committenza affezionata e nuova, architetti e professionisti, e ditte che, nel trascorrere degli anni, mi hanno appoggiato, dato fiducia e soddisfazione guardando al futuro».
Valentina Damin
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