Ciclabile Bribano-Cencenighe, il progetto va avanti

AGORDINO
Avanti con l’iter progettuale per fare dell’Agordino «una delle valli dolomitiche più ciclabili in quota». L’Unione montana sta proseguendo sulla strada che dovrebbe portare entro l’autunno ad affidare il progetto definitivo-esecutivo per la realizzazione della ciclabile che dalla stazione di Bribano arriverà fino a Valle Imperina e poi, in un secondo tempo, fino a Cencenighe. «Al momento», dice l’assessore ai lavori pubblici, Nino Deon, «siamo in attesa dello studio di fattibilità. Nei prossimi mesi, credo attraverso un bando, andremo ad assegnare l’incarico per il definitivo-esecutivo che dovrà valutare le scelte tecniche e i costi per consentire i passaggi in alcuni tratti».
Il percorso, comunque, è stato definito. «Si partirà dalla stazione di Bribano», spiega Deon, «il primo tratto sarà nei comuni di Sedico e di Sospirolo: si passerà ai Meli, a Seghe di Villa, a Vignole, poi si transiterà sul ponte e si andrà dalla parte di Sospirolo e da lì verso la Certosa di Vedana e San Gottardo, per poi attraversare il Cordevole, spostandosi sulla sinistra orografica, attraverso la passerella che sta nascendo al Peron».
La ciclabile risalirà dunque il torrente. «Si arriverà ad Agre», continua Deon, «poi , prendendo la passerella, si tornerà in destra orografica lungo la vecchia strada dei Castèi. Dal secondo ponte, sempre in destra orografica, si arriverà a Valle Imperina da dove si riattraverserà il torrente sulla passerella esistente per collegarsi al tracciato ciclabile in attesa di essere completato».
Per quanto riguarda il tratto dai Castèi a Valle Imperina, ieri il presidente del Parco, Ennio Vigne, ha annunciato che a breve sarà presentata una scheda ad hoc.
«Il Parco», dice Deon, «sfrutterà un bando del ministero dell’Ambiente e ciò ci potrebbe garantire la possibilità di “risparmiare” parte dei 9. 200. 000 euro previsti per stanziarli su altri tratti».
Per quanto concerne la via tra Listolade e Cencenighe occorrerà sistemare la vecchia regionale danneggiata da Vaia. A questo scopo, tuttavia, si spera nell’intervento di Veneto Strade. Resta ovviamente il nodo (che non riguarda il progetto Bribano-Agordo finanziato con i fondi di area vasta) del tratto Le Campe-Listolade fermo in attesa della sentenza sul ricorso del privato proprietario della vecchia galleria del treno a Ponte Alto. Ad ogni modo l’Uma ritiene l’investimento sulla ciclabile strategico per il turismo in valle.
«Può portare un flusso enorme di persone in Agordino», dice il presidente Michele Costa, «e ci consentirà di diventare una delle valli dolomitiche più ciclabili in quota giacché, per il futuro, c’è l’idea di fare anche percorsi verso Sagron-Mis, la Valle di San Lucano-Garés e nei comuni di Selva e Livinallongo, che consentiranno a molti di godere di paesaggi splendidi. Strutture e servizi sul tracciato? Spero anche nell’iniziativa privata». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi