Chiusa la palestra di arrampicata sulla diga

PIEVE DI CADORE. Per il momento è vietato utilizzare la struttura di arrampicata costruita dal gruppo Ragni alla base della diga di Pieve, a Sottocastello. Lo ha stabilito con una ordinanza il commissario Carlo De Rogatis: la decisone è stata presa dopo aver letto la relazione dell’ingegner Christian Casanova (dello studio Its Srl di Cortina), con la quale sono stati resi noti i risultati delle verifiche sulla palestra di arrampicata libera costruita alla base della diga, in località “Le Ere”. In particolare, la relazione ha rilevato che i punti di ancoraggio individuali presenti sulla parte alta della struttura (definiti “top rope”) non sono conformi a quanto prescritto dalle normative sia per quanto riguarda la tipologia e sia per i materiali; e, allo stato attuale, il manufatto non è neppure collaudabile per verificare la tenuta dei materiali presenti. Il tecnico incaricato dei controlli ha rilevato anche la mancanza di alcuni “controventamenti” sulla “torre blu”, posta a sud sud-est e inoltre ha consigliato l’installazione di due tubi in acciaio per il collegamento tra la parete nord e quella sud della torre di nord nord-ovest chiamata “torre gialla”. Considerato che la struttura è aperta al pubblico, per salvaguardare l’incolumità degli sportivi il commissario ne ha vietato l’utilizzo. La palestra di arrampicata resterà off limits fino a quando non saranno realizzati i lavori necessari alla sua messa in sicurezza, eliminando le carenze riscontrate dall’ingegner Christian Casanova. Inoltre è stato fatto obbligo al responsabile della struttura di avvisare la cittadinanza, attraverso l’installazione di un’apposita segnaletica, del divieto di utilizzo della palestra. La struttura è stata costruita alcuni anni fa, quando il gruppo rocciatori Ragni di Pieve volle ricordare la figura di Luca De Gerone, morto sotto ad una valanga.