Chiedono una sala studio «Ignorati ottanta universitari»

La denuncia del consigliere Addamiano: «A giugno i ragazzi hanno scritto al Comune che non ha mai risposto E la biblioteca è ancora chiusa»

Belluno

Risale al mese di giugno una lettera firmata da ottanta studenti universitari bellunesi al Comune. Semplice la richiesta: avere a disposizione una sala in cui studiare, visto che la Crepadona è chiusa per i lavori di ristrutturazione. La lettera era stata inviata al sindaco, al vicesindaco e agli assessori Marco Perale e Lucia Pellegrini, «ma i ragazzi non hanno mai ottenuto una risposta. La trovo una cosa estremamente grave», denuncia il consigliere di opposizione, Raffaele Addamiano.

Il tema della biblioteca, e del diritto allo studio, sta particolarmente a cuore al capogruppo di Obiettivo Belluno - Fratelli d’Italia. «Ricordo che la biblioteca civica a Palazzo Crepadona è chiusa dal 16 dicembre dell’anno scorso», spiega. «Il 14 settembre di quest’anno ho scritto un’interrogazione per chiedere quando sarebbe stata aperta l’aula studio a palazzo Bembo, due giorni dopo l’assessore Perale rilasciava un’intervista in cui diceva che le aule erano “praticamente pronte”. È passato un mese, ancora non è successo».

Addamiano ha ricevuto di recente la risposta alla sua interrogazione e non è affatto soddisfatto: «Non c’è alcuna indicazione sui tempi di apertura della biblioteca e delle sale studio al Bembo», prosegue. «Inoltre l’assessore Perale dichiara che la maggior parte delle biblioteche bellunesi sono chiuse. Non mi risulta, quella di Limana è aperta».

Perale nella risposta ha anche scritto che le università hanno ripreso i corsi a distanza e che le aule studio nelle loro sedi sono chiuse: «Ho interpellato le università di Padova, Bologna e Trento, e lì le aule studio sono assolutamente aperte», afferma Addamiano. «Capisco che il Covid abbia causato una serie di problemi, ma non può essere usato come alibi. Noi consiglieri di minoranza non sapevamo nulla nemmeno della lettera inviata da ottanta studenti universitari, che chiedono di avere un’aula studio perché le alternative proposte non sono adeguate e non tutti riescono a studiare a casa. Perché non è mai stata data loro risposta? Lo trovo grave. Come è grave che non si sia trovata per tempo un’alternativa alla Crepadona». —



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