Chiara, pastora di vent’anni: «Una passione di famiglia»

La giovane trentina ha attraversato la Valbelluna e l’Agordino per portare il gregge di mille capi fino a Bellamonte, due mesi difficili con continuo maltempo 



Ha vent’anni e fa la pastora, seguendo la tradizione famigliare. In queste ultime settimane ha percorso in lungo e in largo la Valbelluna, con il gregge della sua famiglia, arrivando dal Trevigiano attraverso il passo San Boldo. Mille pecore, con asini e capre, da portare verso le montagne, nella zona di Bellamonte (tra Predazzo e il passo Rolle) dove la famiglia, originaria di Cavalese, ha pascoli e una stalla.

Chiara Baldessari, diplomata all’istituto Agrario di San Michele all’Adige, come si fa a fare la pastora a vent’anni?

«È un lavoro che mi piace moltissimo, altrimenti non lo farei. Lo fa mio padre, lo facevano mio nonno e il mio bisnonno. Mia sorella, che è più grande di me, lavora in ufficio dal lunedì al venerdì, poi il sabato e la domenica ci raggiunge. Non è un lavoro facile, abbiamo avuto una difficile primavera, piena di pioggia e di maltempo».

In quanti siete ad occuparvi del gregge?

«Ci sono mio padre, mio cugino, un aiutante che ha fatto la stagione invernale. Siamo partiti da Mareno di Piave attorno alla metà di aprile, e adesso siamo già arrivati a Bellamonte. Io mi sono unita agli altri intorno al 15 di aprile, quando è iniziata la transumanza».

Durante l’inverno cosa fa?

«Ho studiato all’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Dopo il diploma mio padre mi ha detto: “Vai a lavorare in rifugio, così sai cosa vuol dire avere un capo”. Lui pensa di essere troppo buono come capo. Così ho fatto la stagione invernale come barista in un rifugio sopra Predazzo. Poi mi sono unita a mio papà per la transumanza e sto qui a Bellamonte fino al 25 giugno. Poi torno a lavorare in rifugio».

Finita la transumanza, quale è adesso il lavoro del pastore?

«In questo momento stiamo mettendo gli orecchini di immatricolazione agli agnelli. Poi tra dieci giorni ci sono tutti i vaccini da fare e arrivano i tosatori, che fanno il giro delle greggi: vengono dall’estero, sono velocissimi».

Come siete attrezzati durante la transumanza?

«Abbiamo una roulotte e rimorchio, dormiamo lì, e io mi sono attrezzata con stivaloni e impermeabile, considerata la stagione che abbiamo affrontato».

Siete arrivati sui pascoli di Bellamonte. Ci sono problemi di lupi?

«Oh, sì che ci sono. L’anno scorso abbiamo subito qualche predazione, abbiamo perso dei capi. Ed è oltretutto successo in pieno giorno. Abbiamo preso due pastori maremmani, che sono i cani migliori per tenere lontani i lupi. Sono animali ancora giovani, speriamo che possano cominciare a fare il loro lavoro quest’anno».

Ha mai visto un lupo?

«No, ma dicono che ci sono degli incroci con cani selvatici e questi sono animali ancora più cattivi. Certo, mi preoccupa un po’ di più che in passato girare per i boschi da sola».

E gli orsi?

«No, mai avuto problemi e mai visti».

Per due mesi avete attraversato il Bellunese. Ci sono stati dei problemi per spostarsi da un paese all’altro o sulle strade, o per sostare nei pascoli?

«Dobbiamo seguire dei tragitti specifici che abbiamo comunicato ai Comuni prima ancora della partenza. Siamo stati nella zona di Trichiana, poi vicino a Mel, a Cesa, nella zona del ponte di San Felice, a Longano, poi siamo entrati nella valle del Mis per arrivare a Gosaldo e verso il passo Cereda. Quindi in Primiero, e poi su al passo Rolle e infine a Bellamonte. I problemi per spostarsi sono dati dalle strade e dal traffico. A volte succede che le macchine arrivino addosso al gregge e c’è il rischio di incidenti. Bisogna muoversi con cautela, con delle persone davanti e dietro. Lungo la valle del Mis abbiamo avuto i problemi minori, perchè lì non possano le macchine o ne passano poche. È vero ci sono degli automobilisti e dei motociclisti che si lamentano per il tempo che devono aspettare».

Come vede il suo futuro da pastora?

«Vorrei continuare il lavoro insieme a mio papà e poi creare qualcosa di mio, qualcosa di legato sempre alla attività agricola, una stalla o qualcosa di simile. A Bellamonte abbiamo una stalla dove stanno alcuni altri animali. Di sicuro voglio portare avanti il lavoro di famiglia». —



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