Cesiomaggiore: razzia di bici da Sanvido, bottino 60 mila euro

Silenziato l’allarme i ladri nella notte hanno riempito di refurtiva il furgone rubato dal vicino supermercato e sono fuggiti

CESIOMAGGIORE. Quindici biciclette rubate, altre quattro abbandonate su un prato poco distante. Valore totale del furto, 60 mila euro circa, senza dimenticare il furgone Hyundai rubato a un privato e utilizzato per portare via la refurtiva e abbandonato a Orzes di Ponte nelle Alpi dove è stato ritrovato ieri pomeriggio. Nella nevosa notte tra giovedì e venerdì, i ladri hanno fatto razzia al negozio Nuova Cicli Sanvido a Cesiomaggiore.

Incuranti del rischio, essendo l’attività posta proprio accanto alla rotatoria centrale del paese, si sono introdotti nel punto vendita forzando la serratura e portando via quante più biciclette possibili. Poi, per caricarle, hanno condotto le bici su un piccolo prato dietro a un cancello privato. Lì hanno spostato il furgone sottratto dal parcheggio di Flavio Soppelsa, proprietario dello negozio Conad City posto dall’altra parte della strada, caricando le bici e fuggendo via.

Difficile quantificare il tempo totale dell’operazione, ma l’orario notturno ha favorito il riuscire a muoversi senza molta pressione. Attorno alle 3 il traffico è praticamente nullo, tanto più in piena settimana lavorativa. Tra l’altro erano di sicuro più persone, considerate le numerose impronte lasciate sulla neve fresca. Il bottino avrebbe potuto essere superiore, ma evidentemente le ultime quattro bici non entravano nel mezzo scelto per la fuga.

SOPRALLUOGHI



Il primo ad accorgersi dell’accaduto è stato proprio Flavio Soppelsa, che alle 7 è sceso dalle scale di casa per andare ad aprire il negozio. Il suo furgoncino è sempre posteggiato vicino alla porta d’ingresso, quindi non vedendolo il commerciante ha dato immediatamente l’allarme. Notando poi le biciclette abbandonate, è subito partita un’altra telefonata a Roberto Cassol, proprietario del punto vendita Nuova Cicli Sanvido. «Stavo facendo colazione e speravo fosse uno scherzo. E invece…».



Sul posto sono intervenuti poco dopo i Carabinieri per i rilievi del caso, a caccia di impronte e quant’altro. La porta aveva dei segni, ma per entrare i ladri si sono serviti di qualche strumento. «Neppure il tecnico saprebbe rompere così la serratura. Hanno avuto anche fortuna, beccando una delle giornate in cui tenevo più materiale in negozio. Dovevo effettuare delle consegne proprio in questi giorni, tra l’altro di bici parecchio costose. Comunque sapevano bene come muoversi, conoscevano tutti i luoghi nei dintorni e le tempistiche. Si sono mossi con piena consapevolezza», ha spiegato il commerciante.

ALLARME

Da capire come mai l’allarme non abbia suonato. «Infatti, stanno cercando di capire. Eppure, appena sono entrato io la mattina, la sirena è partita eccome». Dopo un furto simile una quindicina di anni fa, erano state installate le vetrate antisfondamento nel negozio. Il proprietario aveva inoltre stipulato l’assicurazione contro i furti, certo il dispiacere non sarà mai ricompensato dal denaro. «Purtroppo stanno tornando i ladri di biciclette. Ho sentito di altri negozi in Italia a cui è toccata la stessa mia sorte. Possibilità di ritrovare le bici? Praticamente nessuna». —


 

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