Cesare Lasen: «Va garantita la sobrietà»

Il responsabile della commissione diocesana ha discusso del problema anche con Casanova (Mw)

FELTRE. «Nessuna guerra di religione, come quella scoppiata per i crocifissi in aula». Cesare Lasen, responsabile della commissione diocesana per i nuovi stili di vita e le problematiche della montagna, si è tranquillizzato quando ha sentito l’amico Luigi Casanova rassicurarlo in questo senso.

«Io, per altro, a Gigi ho fatto una specifica raccomandazione, che lui, con la sua nota sensibilità, ha subito raccolto. Non sradichiamo tutte le croci dalle cime alpine, perché ci sono croci e croci», sottolinea Lasen. Il quale, da acuto appassionato di natura alpina, e di sommo rispetto del creato, condivide con Mountain Wilderness, la necessità che l’ambiente naturale, specie in quota, venga puntualmente salvaguardato.

«A volte troviamo di tutto in vetta», specifica, per cui anche lui si rivolge alla sensibilità dei sindaci, piuttosto che a quella di altre autorità, perché si dispongano norme precise, addirittura vincoli, per queste installazioni alle quote più alte. «Per significare come il tema sia di strettissima attualità, ne abbiamo parlato ieri l’altro alla commissione del Pelmo d’Oro, dove ho raccomandato di riflettere sul problema, anche agli esponenti di altre organizzazioni, a partire dal Cai». Lasen fa parte anche della direzione della Fonadazione Unesco. E pure in quest’ambito ha posto il problema. «È molto probabile che nei prossimi giorni comunichiamo alcune linee guida per i Comuni e le altre istituzioni, in modo che ci siano comportamenti adeguati su tutto il territorio: bisogna infatti garantire la sobrietà di tutti i possibili interventi che interferiscono con l’ambiente».

In ogni caso, Lasen si sente tranquillo, perché ribadisce che questa non è una guerra contro i simboli. Casanova, dal canto suo, ha detto d’essersi ispirato alla nota della Commissione Pastorale Turismo e Sport della diocesi di Trento, approvata in 18 novembre 2008, in cui si raccomanda la massima prudenza per le nuove installazioni. In occasione dell’incontro allo Stelvio di vescovi, sacerdoti e laici per la “Giornata della Salvaguardia del Creato”, i partecipanti inviarono una nota alle rispettive comunità nella quale, tra l'altro, si scriveva di evitare il sovraccarico di strutture artefatte che provocano forme varie di inquinamento.fdm)

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