Cerva sbranata nel campo da golf. I forestali “scagionano” i lupi

Catturati tre cani randagi, tra i quali un cane lupo, avvistato poco lontano da un gruppo di persone

ALPAGO. Chi ha sbranato chi? È stato un lupo o un cane randagio a sventrare una cerva sull’altopiano del Cansiglio? E a farlo, per la prima volta, nel famoso campo da golf, proprio al centro della Piana, là dove nemmeno l’orso aveva osato tanto?

È giallo in Cansiglio. L’altro giorno sono stati avvistati e, successivamente, recuperati i resti di una cerva che era al pascolo tra le buche del golf, insieme a decine di altri ungulati. Subito si è sparsa la voce che nella notte era stata azzannata un lupo.

«Potrebbe trattarsi proprio di quel lupo – ha subito ipotizzato Paolo Casagrande, sindacalista degli allevatori (è presidente dell’Anpa) – che è stato individuato, come singola unità, nel corso del recente monitoraggio della Regione. Un lupo non ancora costituitosi in branco, come invece avvenuto sul Grappa, sull’altopiano di Asiago e sul Nevegal».

Gli allevatori dell’altopiano hanno recintato i pascoli e le stalle, ormai da tempo. Ma dall’esame di quanto è rimasto della cerva i forestali si sono posti dei dubbi sulla responsabilità di un lupo, perché la predazione non è avvenuta dal collo della bestia, ma dal retro. Ed ecco che ieri gli stessi forestali hanno catturato tre randagi, tra cui un cane lupo.

L’altra mattina, alcuni escursionisti che poco dopo l’alba si erano spinti a fotografare i cervi lungo la pista forestale che porta al Bus de la Lum, lungo il campo di golf, hanno infatti visto un cane inseguire un branco di cervi e ieri hanno riferito l’episodio.

«Positiva la cattura – commenta per gli ambientalisti Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness – così finalmente possiamo discolpare il lupo».

«Lupo o cane lupo che sia – insiste Casagrande – la predazione c’è stata, fortunatamente non a danno di un bovino o di un ovino. Ma, attenzione: questi cani sono comunque pericolosi anche per l’uomo, soprattutto se viaggiano in branco». E su questo punto concorda anche l’ambientalista Gazzola. «In effetti quel cane si trova a una cinquantina di metri da un gruppo di persone e, quindi, è consigliabile prestare comunque la massima attenzione». —

Francesco Dal Mas.

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