Centro Montessori L’opposizione chiede al Comune «di fare chiarezza»
CORTINA
Centro Montessori: la minoranza chiede ancora chiarimenti all’Amministrazione con un’interrogazione. «Per una località come la nostra ci vorrebbero nidi più economici in grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie monoreddito e di quelle dove lavorano entrambi i genitori e che hanno più figli con età ravvicinate», aveva dichiarato l’assessore Paola Coletti a marzo, in occasione di un suo intervento in streaming durante una conferenza sul tema della natalità in Italia. Frase che ha messo in allarme la minoranza sul futuro del Centro Montessori, unica realtà a Cortina che offre un servizio di asilo nido per le famiglie di Cortina.
I dubbi della minoranza
«Avendo appreso la dichiarazione dell’assessore Coletti, vorremmo conoscere lo stato dell’arte della trattativa tra Comune e “Facciamo un nido”», spiega il capogruppo Giorgio Da Rin, «negli ultimi anni non si è mai riusciti a risolvere il problema inerente l’associazione, nonostante vari proclami da parte di questa Amministrazione. Potremmo dire, anzi, che le incomprensioni di sono aggravate». I rapporti tra Amministrazione e “Facciamo un nido” in realtà sono stati in parte risolti per quanto riguarda la mancata erogazione dei contributi comunali degli ultimi due anni, ma non ancora per la questione dello stabile di proprietà del Comune dove ha sede la scuola. «Dal momento che “Facciamo un nido” sostiene solo spese inerenti a educazione, servizio mensa e utenze, e che il consiglio di amministrazione è composto da volontari, l’unico modo per abbattere i costi è l’aumento di contributi pubblici e/o l’abbattimento dei canoni di locazione. Riguardo al canone », dicono ancora Da Rin e i suoi, «siamo a conoscenza del fatto che l’intenzione sia di spacchettare l’affitto in due parti in base all’utilizzo dell’edificio: ovvero un affitto calmierato per la parte utilizzata per asilo e nido; un affitto con prezzo commerciale per la parte utilizzata per la scuola primaria. Troviamo questa soluzione del tutto inefficace vista la situazione e la volontà espressa da parte dell’assessore nel cercare di offrire servizi basilari più accessibili».
Richiesta di chiarezza
Da Rin chiede una risposta chiara sul futuro del Centro. «Abbiamo un numero importante di famiglie che vive con ansia questo periodo di incomprensioni e di poca volontà di risolvere i problemi connessi alla situazione in essere. Tutto con la conseguente difficoltà di non potere pianificare il futuro anno scolastico. Servono certezze. Riuscite a garantire il futuro di questa attività o no? E, in caso di risposta negativa, avete intenzione di assorbire voi il servizio? Intende cioè il Comune creare un asilo pubblico (tipo San Vito)? ». —
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