C’è un volto celato nella Croda da Campo

PADOLA. C’è un volto che si cela nella Croda da Campo. La scoperta si deve a Stefano Bonaldi, miranese trapiantato da tre anni a Padola, ed a quella diavoleria che è ormai diventata la macchina fotografica del cellulare. Quando si scattano foto, a volte è poi lo stesso telefonino che, secondo l’inclinazione, ruota autonomamente l’immagine. E questo semplice effetto ha fatto scoprire una cosa che è sempre stata sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno prima aveva notato. Come a dire che spesso, per avere una bella sorpresa, basta cambiare l’angolo di visuale.
«Un giorno ero andato a fare una passeggiata dietro casa, come faccio spesso», racconta Stefano Bonaldi, «quando le prime luci del mattino schiariscono il bosco. Ero vicino al lago Aiarnola, un piccolo specchio d’acqua ai piedi dell’omonima cima che sovrasta l’abitato di Padola, la prima da sud del Gruppo del Popera. Quel giorno il lago era ghiacciato. Il colpo d’occhio sulle cime era splendido, uno specchio dorato che catturava lo sguardo e faceva sognare. Così ho cercato il telefonino in tasca ed ho scattato qualche foto».
Tutto normale, insomma...
«Sì, tutto normale fino a quando sono andato a casa e, mentre stavo riguardando le foto, probabilmente a causa dell’inclinazione del mio cellulare, questa immagine mi si è presentata in verticale, anziché in orizzontale. Io quasi non ci ho fatto caso, ma Rossella, la mia compagna, mi guarda ed esclama: “Aspetta. Quello è un volto”. Mi fermo, controllo meglio e vedo quello che non avevo mai visto prima: c’è un viso celato in quel profilo della Croda da Campo».
Stefano Bonaldi l’ha battezzato “Al veciu dla crodä” in dialetto locale, il vecchio della croda. E non c’è dubbio: è proprio il profilo di un uomo. «Ho fatto vedere la foto a tante persone, nate e vissute a Padola, ed ho sempre trovato sguardi meravigliati. Possibile che non se ne fosse accorto nessuno? Possibile che quel profilo illuminato dalle prime luci del mattino non sia apparso a nessun altro? Ha scattato altre foto in diverse ore del giorno, e non ho avuto altro che conferme di questo bell’effetto ottico. Al cambio di angolazione la testa cambia addirittura espressione. La fronte diviene più marcata, la bocca si trasforma». (s.v.)
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