Castello rilancia l'antica malteria

Birra Dolomiti a km 0, rinnovato l'accordo con la coop La Fiorita
 PEDAVENA.
La malteria della storica fabbrica di birra potrebbe risorgere entro breve tempo. Gianni Pasa, mastro birraio e direttore dello stabilimento di Pedavena, ha già individuato i locali che la potrebbero accogliere: i tre piani inutilizzati sopra la sala cottura, più un piano laterale. La società Castello si è dichiarata pronta a fare un importante investimento per garantire che questa idea, già ventilata due anni fa, si realizzi.  Dopo il rinnovo del contratto triennale, firmato ieri mattina tra la cooperativa La Fiorita e la società Castello per continuare nella produzione del marchio Birra Dolomiti, il progetto è stato rilanciato con convinzione. «Stiamo discutendo la possibilità di ripristinare, all'interno dello stabilimento della Birreria Pedavena, la vecchia malteria, smantellata negli anni '60. Si trovava dove ora c'è l'impianto di imbottigliamento», ha spiegato Giuseppe Micucci, direttore generale dell'azienda. «In questo modo la filiera di produzione dell'orzo verrebbe completata, perché la trasformazione in malto avverrebbe direttamente qui, invece che nella malteria di Matera dove ora viene inviato l'orzo». La Birra Dolomiti è infatti un prodotto di grande vanto locale, poiché viene fatta con l'acqua delle sorgenti dolomitiche e con una varietà di orzo che bene si presta alla coltivazione invernale. I campi si estendono su oltre quaranta ettari di terreni che in precedenza erano occupati dal mais, questo per garantire maggiore produttività del terreno. Prerogativa della coltivazione dell'orzo è inoltre quella di ridurre al minimo l'utilizzo di prodotti chimici: questo garantisce maggiore qualità del prodotto e più sostenibilità ambientale, minore inquinamento e un ritorno di un certo tipo di fauna che prima era sparita.  La Birra Dolomiti è nata su iniziativa di diversi enti e aziende locali tra cui la cooperativa la Fiorita, la Comunità montana feltrina, il Parco nazionale Dolomiti bellunesi, la vecchia amministrazione provinciale, Sloow Food. Ha trovato subito il sostegno della Regione e questo ha convinto l'azienda friulana a scommetterci con decisione, facendone uno dei pilastri del rilancio per la fabbrica di Pedavena. La ricerca della giusta varietà di orzo da coltivare è stata approfondita, tra l'altro la coltivazione del prodotto in provincia era stata abbandonata da decine di anni, per cui gli agricoltori hanno dovuto ripassare vecchie nozioni colturali e aspettare gli adeguati contributi finanziari. Il marchio è uscito in commercio nel 2008 ed è stato accolto con favore nel mercato della birra: nel 2010 la produzione ha superato i 5 mila ettolitri. L'intenzione non è quella di renderlo un marchio industriale di massa, ma di farlo diventare una prodotto a Km 0. Con la malteria a Pedavena mancherebbe solo il luppolo, ma richiede un clima e un'estensione di terreni fuori portata.  All'incontro di ieri mattina per firmare il rinnovo di collaborazione delle parti erano presenti, oltre a Giuseppe Micucci e Eugenio Garlet per La Fiorita, Eliano Vedardo, amministratore delegato della società, Gian Antonio Tramet, Stefano Falcone, Giuseppe Gaio, Italo Dalla Corte, Gianni Pasa e Stefano Sanson.

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