Alimentari a Castellavazzo: abitanti interessati e disposti ad investire

I promotori hanno diffuso un questionario a 400 famiglie, dalle risposte emerge il valore sociale dell’operazione. Per ora l’ipotesi è di ripartire dall’ex supermercato che si chiamava D&D

Enrico De Col
Castellavazzo, centro cittadino
Castellavazzo, centro cittadino

Passi avanti per il ritorno della bottega di alimentari a Castellavazzo, dove un gruppo di cittadini punta a mettere in piedi una nuova cooperativa.

A questo proposito, nelle scorse settimane, è stato divulgato un questionario per testare l’interesse tra la popolazione e commissionato un approfondito studio tecnico di fattibilità.

Sono stati distribuiti poco più di 400 questionari ai maggiorenni residenti a Castellavazzo centro con alcune semplici domande. Ne sono tornati indietro compilati poco più della metà.

I cittadini vogliono aiutare

Dalle risposte emerge un buon interesse sottolineando il grande valore sociale della possibile cooperativa, ma anche la comodità della vicinanza del punto vendita rispetto ad andare fino a Longarone, oltre alle potenzialità aggregative con alcune richieste di comprendere anche il servizio bar.

Circa 150 persone si sono dette disposte anche a versare la quota associativa, fissata in 100 euro, necessaria per avere il capitale iniziale per far partire la cooperativa che avrà massima autonomia nelle decisioni di orari di apertura, tipo di servizi e prodotti da vendere.

Come luogo ci sono buone trattative per ripartire dall’ex supermercato D&D che ha già delle strutture idonee mentre sono state scartate altre ipotesi in paese per motivi logistici o altro.

Coinvolgere ancora la popolazione

È stato poi commissionato uno studio della situazione a cura di Lega Coop Veneto direzione sviluppo, sondando la possibile utenza dell’area tra longaronese, frazioni e Ospitale di Cadore. Dai dati emerge un bacino potenziale di utenti che potrebbero dare sostenibilità economica al negozio.

«Dalle risposte dei cittadini e dai dati dell’analisi emerge una buona base di partenza», affermano Alen Mazzucco e Marco Zuliani del gruppo promotore, «ma è necessario coinvolgere ancora di più la popolazione residente, specie coloro che non hanno aderito al questionario. Questa ipotetica realtà non deve essere pensata solo come una semplice bottega dove comprare pane e latte, ma un punto di aggregazione della comunità in cui tutti coloro che ci credono devono mettersi in gioco. Questa è la filosofia sociale che tiene in piedi queste cooperative, come ci insegnano gli esempi di altre realtà in provincia a cui guardiamo e con cui contiamo per fare rete. La sfida sarà quindi impegnativa ma il prossimo anno speriamo di concretizzare questo progetto che sarà una grande occasione per la comunità».

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