Caso Corazzin, cala il sipario

Il tribunale di Pordenone ha decretato ufficialmente la morte della 17enne sparita a Mazago nell'agosto 1975
Rossella Corazzin
Rossella Corazzin
 
PIEVE DI CADORE.
Rossella Corazzin è morta per sempre, anche per la giustizia. Si è concluso infatti l'iter burocratico che ha sancito la dichiarazione di morte presunta di Rossella Corazzin, la ragazza di 17 anni sparita 35 anni fa nel bosco di Manzago, a Tai. Il tribunale di Pordenone, dopo aver avviato la procedura nel dicembre 2009, in questi giorni l'ha dichiarata conclusa ufficialmente. Tutto iniziò alle 10,30 del 21 agosto 1975 quando, durante una vacanza dagli zii a Tai, Rossella scomparve nel nulla, lasciando solo il suo libro su una panchina posta lungo la ex sede della ferrovia delle Dolomiti, sulle falde di monte Zucco. Le indagini, iniziate poche ore dopo la scomparsa, non portarono mai a nulla. Il mistero divenne ogni anno che passava più fitto. Si parlò di sette sataniche, di sedute spiritiche, di altri fenomeni che negli anni successivi legarono la scomparsa di Rossella ad un gruppo di sette persone coinvolte in fatti poco chiari verificatisi sul monte Zucco fino agli anni '90. La scomparsa di Rossella fu anche collegata alla vicenda del "mostro di Firenze"; ma anche questa pista non portò a nessun risultato concreto. Del "caso Corazzin" si occuparono anche trasmissioni televisive tra cui "Chi l'ha visto" e "La vita in diretta". Poiché la questione non si era risolta, cinque anni fa, l'allora sostituto procuratore della Repubblica a Belluno, Raffaele Massaro, riaprì il caso, interrogando decine di testimoni e persone informate sui fatti; ma anche stavolta le indagini non portarono nuovi elementi. (v.d.)

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