Casagrande: la gente chiede di combattere il degrado

Pieve. Il candidato sindaco sorpreso dall’amore per il decoro dei concittadini E sul quorum: «Spiegheremo tutti i problemi dei comuni commissariati»
Di Vittore Doro

PIEVE DI CADORE. “Progetto Cadore” si fa conoscere. Lunedì il tour del candidato Bepi Casagrande è arrivato a Pozzale, lunedì prossimo sarà a Tai e il, 29 si concluderà a Pieve, nella sala del Cos-mo. Tante le domande, tanto l’interesse attorno a questa squadra che si troverà a combattere contro il quorum l’11 giugno.

Quali priorità sono state richieste dai cittadini?

«Contrariamente a cio che ci aspettavamo, la vera priorità emersa nei tre incontri, è stata la necessità di riportare i paesi ai fasti di un tempo, eliminando tutte le situazioni di degrado, che ci penalizzano anche dal punto di vista del turismo. La gente ha bisogno di essere rassicurata che questo accada e che anche il problema dei rifiuti possa essere risolto una volta per tutte. La gente è intelligente e ragiona con molto buon senso: come si può essere tranquilli, se si deve vivere in un paese sporco, con le immondizie non conferite nei luoghi appositi? Nel corso dei tre incontri, mi sono sorpreso per la sensibilità e l’amore per il decoro di Pieve».

Come pensa di affrontare l’ostacolo quorum?

«Stiamo pensando di organizzare, vicino alla data delle elezioni, un incontro con i rappresentanti dei paesi che hanno avuto e che hanno ancora delle gestioni commissariate, come Cortina, San Vito, Vodo, Cibiana. Faremo capire quali potrebbero essere i problemi che un comune commissariato è costretto ad affrontare, compreso il fatto che un commissario può gestire solo la normale amministrazione e che pertanto l’attività amministrativa del comune si ferma per un anno. Ho apprezzato molto le dichiarazioni fatte in questi giorni da Michele Carbogno: pur non avendo potuto presentare una lista sua, ha invitato gli elettori di Pieve a votare».

Per un turismo in grado di attrarre clienti non basta però la pulizia...

«È vero: servono anche strutture attrattive, come possono essere la cascate del Pissandro di Nebbiù: un autentico gioiellino che dovrà essere valorizzato. E cosa dire di tutte le strade di montagna del comune? Dovranno essere rimesse in ordine e rese agibili, perché queste ono una grande attrattiva per chi ama la montagna. È necessaria una manutenzione continua e per fare ciò sarà fondamentale passare attraverso la formazione di gruppi di lavoro che vengano convenzionati con l’amministrazione comunale. Per questo abbiamo pensato a una persona per frazione come punto di riferimento».

Qual è la vostra posizione sul problema unificazione dei comuni?

«Il nome della lista, “Progetto Cadore”, è la dimostrazione che è possibile intraprendere e coordinare, in un progetto unitario, tutta una serie di interventi, piccoli e grandi, che possono migliorare la vita delle nostre comunità e far fare un salto di qualità a Pieve e non solo. Solo guardando al di là dei campanili e dei confini, potremo essere più forti nel pretendere, ad esempio, il mantenimento dei servizi sul nostro territorio. Solo così il Cadore potrà essere protagonista nei confronti di chi dalla pianura vuole decidere per noi».

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