Casa per anziani di Colmirano (Alano), svuotati i conti dell'ospite: due denunciati per circonvenzione di incapace

La coppia, presidente e amministratore delegato della residenza per anziani di Alano, è stata denunciata per circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e uso indebito di carte di credito. L'inchiesta congiunta è dei carabinieri del nucleo investigativo della Compagnia di Belluno e del Nucleo di polizia economica e finanziaria della Gdf provinciale.

Alano di Piave. Si fanno versare mezzo milione di euro da una anziana ospite della struttura che gestiscono e la spendono per comprare un nuovo immobile. Una coppia, presidente e amministratore delegato della residenza per anziani di Alano, è stata denunciata per circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e uso indebito di carte di credito nell’ambito di una inchiesta congiunta dei carabinieri del nucleo investigativo della Compagnia di Belluno e del Nucleo di polizia economica e finanziaria della Gdf provinciale. Nel mirino degli inquirenti sono finiti un 29enne e una 26enne residenti nella Pedemontana trevigiana, al vertice della struttura per anziani di Alano. La casa di riposo privata è stata sottoposta a sequestro preventivo da parte del gip del tribunale di Belluno che ha anche disposto la competenza territoriale della procura trevigiana per il prosieguo del procedimento.

Un importo di oltre mezzo milione di euro almeno quello illecitamente sottratto alla 74enne bellunese ricoverata, da anni accusante problemi psichici. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo investigativo di Belluno diretti dal colonnello Marco Stabile e i finanzieri coordinati dal tenente colonnello Aldo Tomada, la coppia aveva indotto la anziana, affetta da infermità mentale, a farsi consegnare la somma (250mila euro a testa), cambiando buoni postali: il tutto è avvenuto con una donazione davanti a un notaio bellunese: lo scopo presunto, quello di pagare le rette della poverina vita natural durante. In realtà ne sono state versate solo tre mensilità.

Le indagini finora hanno infatti appurato che gli amministratori hanno reimpiegato parte della ingente somma per l’acquisto di un immobile da adibire a sede della residenza anziani, immobile acquistato con la costituzione di una società ad hoc. Inchiesta che in tre mesi ha prodotto i suoi frutti: la segnalazione nel dicembre 2020 da un istituto di credito che aveva notato movimenti strani sui conti della anziana.

Solo tre le rette effettivamente pagate per conto dell’anziana, la cui tutela oggi è stata affidata a un amministratore di sostegno.

Ancora da chiarire le posizioni del professionista e del medico che attestò con un certificato la capacità di intendere e di volere della donna poi indotta nella donazione di denaro.

Cri.co.

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