Casa di riposo di Agordo, aumento di stipendi e alloggi gratis

AGORDO.
Passaggio di livello per tutti gli infermieri e ai neoassunti, nel primo mese di lavoro, verrà messo a disposizione gratuitamente un alloggio per favorire la loro integrazione nella comunità. Sono queste le agevolazioni che Asca vuole concedere agli infermieri che arriveranno nella casa di riposo ad Agordo. La decisione è stata presentata ieri mattina alle parti sociali, che hanno apprezzato l’iniziativa dell’azienda speciale, sottoscrivendo l’accordo.
La premessa
L’incontro è stato dettato da due necessità: la volontà di contrastare la carenza di infermieri nelle case di riposo, causata dalla campagna di assunzioni avviata dalle aziende sanitarie in risposta all’emergenza Covid-19; sostenere quelli che già operano nel centro servizi. «Siamo di fronte a un’emergenza che interessa non solo noi, ma tutta la Regione», precisa l’amministratrice unica Maria Chiara Santin. «Tutti i partecipanti hanno compreso la complessa situazione: secondo gli studi dell’Uripa, con le assunzioni già fatte dalle Usl e quelle che si faranno per introdurre la figura dell’infermiere di comunità, mancheranno nei Centri Servizi del Veneto quasi 4 mila infermieri». Un’emergenza che sta colpendo anche la struttura di Agordo, visto che attualmente sono operativi 10 dei 14 infermieri che ne costituiscono l’organico.
Santin evidenzia che il problema è sistemico e va risolto strutturalmente, «ma Asca deve affrontare tematiche specifiche come la sua collocazione in un territorio che offre molte opportunità di lavoro e la difficoltà nel reperire alloggi e nel sostenerne i costi, caratteristiche che portano il personale a cercare soluzioni abitative nei territori più centrali (Valbelluna) più ricchi di servizi».
L’accordo
Le azioni su cui si muove l’azienda speciale per attirare nuove professionalità sono due: il passaggio di livello di tutti gli infermieri, con un aumento lordo di 128 euro al mese, che li porta a guadagnare oltre 500 euro al mese in più dei loro colleghi assunti con lo stesso contratto (306 euro di stipendio e 200 euro netti di welfare) e la messa a disposizione dell’alloggio nel primo mese di lavoro per i nuovi assunti. Rispetto a quest’ultima azione strategica, Asca sottolinea di avere già a disposizione un alloggio, ma di star lavorando con le istituzioni per acquisirne altri. Questa nuova opportunità (oggetto di altri incontri con le organizzazioni sindacali) sarà inserita nel sistema welfare.
«Le due azioni su cui c’è stato l’accordo con le parti sociali sono un passo avanti per creare le migliori condizioni possibili ai vecchi e nuovi collaboratori dell’azienda, ma certamente altre azioni verranno messe in atto per valorizzare il lavoro di tutti, nella consapevolezza che la carenza di infermieri e operatori sociosanitari sta radicalmente cambiando il sistema dell’offerta», conclude l’amministratrice Santin.
I sindacati
L’accordo ha raccolto il giudizio positivo dei sindacati della funzione pubblica e della Fisascat Cisl, che hanno sottoscritto il documento. «Riconosciamo lo sforzo economico di Asca, che ha previsto anche un piano welfare di 200 mila euro l’anno», commenta Andrea Fiocco della Fp Cgil, «ma forse non è stato compreso all’esterno. Chi è del posto lavora in Luxottica o in ospedale e per la casa di riposo diventa difficile creare uno zoccolo duro di personale stabile. Una fatica legata anche al territorio, dove non è facile trovare alloggi a basso costo».
«L’azienda fa bene a puntare sull’appetibilità per attirare personale», dicono Mario De Boni e Leone Zingales della Fp Cisl. «Questo accordo conferma l’attenzione verso i dipendenti di Asca», conclude Marianna Pasini della Uil Fp, «e ciò la rende la migliore struttura in provincia. Resta il nodo del territorio non facile da raggiungere». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi