Carburanti esauriti: alcune pompe costrette alla chiusura forzata

VALBOITE/CADORE. Brutta sorpresa per molti automobisti che lunedi e martedì hanno viaggiato sulle strade della Valboite e del Cadore, e in particolare sull’Alemagna da Borca verso la pianura o verso l’interno del Cadore. Non solo sono rimasti per lunghe ore in coda per il traffico sostenuto, ma molti di loro hanno vissuto dei momenti di ansia perché i distributori non avevano più carburante e chi aveva l’auto in riserva non sapeva se e dove avrebbe potuto rifornirsi. In questi giorni il traffico lungo le arterie che portano a Cortina, in Comelico e ad Auronzo è stato ovviamente molto intenso in ambo i sensi di marcia. Una bella soddisfazione per gli operatori turistici, che da anni non vedevano tanta gente dalle loro parti. Per molti vacanzieri, però, il rientro nel pomeriggio del giorno dell’Epifania si è trasformato in un mezzo incubo perché i distributori di carburante lungo le strade già dal primo pomeriggio hanno progressivamente terminato le scorte di benzina prima e poi anche di gasolio; e alcune pompe sono addirittura state chiuse.
«A Tai», ha spiegato il titolare del distributore Cristian Olivotto, «il carburante si è esaurito già prima di notte e per impedire che gli impianti si danneggiassero sono stato costretto a sigillare le pompe. Martedì (ieri, ndr) di prima mattina attendevo l’arrivo dell’autobotte da Marghera, della quale metà era stata prenotata da me». Ma, quando erano ormai già passate le 12, ancora non si era visto nessuno. Di conseguenza il distributore è rimasto chiuso. «Noi siamo senza lavoro», aggiunge Olivotto, «e posso ben capire le lamentele degli automobilisti che avrebbero dovuto andare al lavoro o accompagnare e raccogliere i loro figli in partenza e arrivo con gli autobus scolatici. Mi auguro solo di non dove restare ancora troppo tempo senza carburante».
Benzina e diesel sono praticamente esauriti anche nelle altre pompe della Valle del Boite, come confermano gli automobisti provenienti da Borca e da Valle: «Siamo partiti da Borca», hanno affermato Marco Ceschin e Sergio Casagrande, due automobilisti trevigiani, «abbiamo le auto in riserva già da giorni e non abbiamo trovato nulla né a Borca, né a Valle . Speriamo solo di riuscire ad arrivare alla Beyfin di Perarolo, perché altrimenti dovremo fermarci per strada». —
Vittore Doro
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