Carabiniere colpito da una saetta
Era di servizio di notte attorno alla casa del papa vicino alla rete

La recinzione a Mirabello
LORENZAGO. Una notte da inferno per il servizio di pattuglia attorno alla villetta di Papa Ratzinger: tuoni e fulmini, saette. Là, con quella rete metallica nelle vicinanze, in una notte così, basta un po’ «d’elettricità» e s’incendia il bosco. Tant’è: doveva cadere proprio così vicino quel fulmine? Il bosco non si sarà incendiato ma il carabiniere in servizio è finito all’ospedale: la scarica l’ha preso di striscio, l’ha ferito a una mano ma quanto basta perchè fosse trattenuto in osservazione all’ospedale di Pieve di Cadore. Ieri le dimissioni intorno alle 15, con qualche giorno di prognosi.
E’ la mezzanotte tra lunedì e martedì, Lorenzago e dintorni sono nel pieno del temporale e anche la casetta dove Papa Ratzinger sta passando le vacanze non è risparmiata.
La vigilanza attorno alla dimora di Benedetto XVI non cessa un secondo: carabinieri e polizia stanno garantendo la sicurezza minuto dopo minuto, 24 ore su 24 con impieghi anche straordinari rispetto agli organici di caserme e compagnie. E’ così che di notte ci sono anche le pattuglie che girano nel bosco e nei dintorni: che ci sia la luna o la pioggia battente.
L’altra sera c’erano pure i fulmini e uno avrebbe interessato la parte di rete metallica costruita anche in mezzo al bosco. Un fulmine caduto poco lontano che ha però investito anche il carabiniere in servizio attorno alla casa del Papa: investito di striscio dalla scarica, ferito a una mano, il militare sarebbe scivolato e avrebbe perso i sensi.
La botta della saetta è stata tremenda dove è scesa.
L’uomo è stato soccorso e trasferito in ospedale per le cure del caso: fortunatamente i danni fisici provocati dal fulmine sono stati lievi rispetto a quel che il carabiniere poteva patire.
All’ospedale di Pieve di Cadore l’uomo è stato ricoverato comunque in osservazione: gli sono stati praticati tutti gli esami del caso, dall’elettrocardiogramma alla visita cardiologica e altri tipi di controlli di routine che hanno scongiurato danni seri agli organi vitali.
Nella notte il carabiniere ha ricevuto anche la visita del capitano Filippo Vanni, comandante della compagnia di Cortina, che s’è recato in ospedale per capire come erano andate le cose e soprattutto sincerarsi delle sue condizioni. Il carabiniere, in servizio per la sicurezza del Papa, non è in servizio alla compagnia cortinese ma è impiegato di supporto a Lorenzago.
Ha espresso la volontà di riprendere subito il servizio. Ieri pomeriggio alle 15 è stato dimesso con alcuni giorni di prognosi.
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