Capo di 100% animalisti appella la sentenza «Non pagherò un euro»
Lamon
Festeggiò in internet la morte di un cacciatore. Condannato in primo grado a 1000 euro di multa e 6 mila di risarcimento danni, Paolo Mocavero ha cambiato avvocato e presentato appello. Il leader di 100 per cento animalisti ritiene di potersela giocare in secondo grado, sulla base delle motivazioni della sentenza del giudice Angela Feletto. Non c’è una condotta recidiva e nemmeno la certezza del danno morale causato alla famiglia di Igor Sommariva, il lamonese deceduto per infarto il 6 novembre di quattro anni fa, durante una battuta di caccia, in un bosco di Chioè , in riva al torrente Senaiga.
Il risarcimento non è immediatamente esecutivo, quindi è rinviato al secondo grado di giudizio, nel quale Mocavero sarà assistito dall’avvocata Gregianin e non più dal collega Cinetto. Visti i tempi della giustizia, è probabile che, quando il procedimento arriverà in Cassazione, il reato sarà prescritto e potrebbero (ma non è sicuro) decadere anche le statuizioni civili. Mocavero ne è certo: «Oltre all’annullamento della condanna, sarà annullato anche il risarcimento», scrive in una nota, «non scucirò una fava, l’unico che forse prenderà dei quattrini sarà l’avvocato dei querelanti. Non i miei ovviamente».
La famiglia Sommariva si era costituita parte civile con gli avvocati Tiziani e Bonan e un primo risultato l’ha ottenuto: la condanna dell’imputato. La Procura aveva chiesto l’archiviazione, alla fine delle indagini, ma il gip Sgubbi aveva disposto la scrittura dell’imputazione. Attesa per l’appello. —
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