Capi “griffati” nell’auto denunciato uno straniero

L’uomo è incappato in un controllo dei carabinieri in centro a Quero La merce era nascosta nel vano ruota, per i militari l’abbigliamento è taroccato

QUERO VAS. Giovedì sera è incappato in un posto di controllo dei carabinieri della stazione di Quero e dal bagagliaio sono saltati fuori 34 capi di abbigliamento griffati sulla cui autenticità i militari nutrono forti dubbi. Loghi e ricami sono eseguiti con una certa cura, ma la sensazione è che ci si trovi di fronte a un venditore di patacche. Si tratta di un cittadino straniero di mezza età che ora si ritrova sul groppone una denuncia in stato di libertà per i reati di ricettazione e detenzione finalizzata al commercio di prodotti con segni falsi. Il controllo era stato istituito nel centro del paese e quando il veicolo è stato fermato i militari hanno chiesto di vedere cosa trasportava. I capi di abbigliamento occultati nel vano della ruota di scorta sono stati scoperti dalla pattuglia. Tutto il materiale è stato sequestrato e presto verrà sottoposto ad accertamenti per verificarne l’autenticità, nonché la provenienza.

Se verrà confermata la contraffazione dei noti marchi riportati su ciascun capo di vestiario il denunciato subirà un processo, visto che la contraffazione di marchi, ma anche la mera detenzione finalizzata alla vendita è punita dall’ordinamento giuridico con sanzioni di tipo penale. Oltre ad alcuni piumini, nell’auto c’erano diverse paia di pantaloni e jeans, alcune camicie ed altrettante polo. I capi di vestiario si presentano in modo accattivante perché oltre al logo stampato o ricamato della griffe alcuni hanno anche i cartellini che solitamente accompagnano la merce che si acquista in negozio. Ecco perché serve una verifica sulla loro autenticità.(r.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi