Capannone di Cassol devastato dal fuoco

PADOVA. «Cinquant’anni di lavoro andati distrutti». È l’amaro commento di Cesare Cassol, titolare della storica ditta di trasporti con sede a Santa Giustina. È lui il proprietario del capannone di via dell’Industria a Padova divorato dallo spaventoso incendio che si è sviluppato poco dopo le 14,30 è si divorato tutto quanto c’era in quel deposito gestito da un rumeno di 36 anni, titolare della ditta di traslochi e sgomberi “DeD.”, che assieme alla moglie in lacrime, si aggirava tra le macerie, frenetico e disperato, durante i lavori di spegnimento. Sulle cause dell’incendio e la natura dello stesso - se doloso o accidentale - sono ancora in corso i rilievi degli investigatori.
«Non appena mi hanno avvisato ho preso l’auto e sono corso a Padova. Non ci volevo credere», dice Cassol, mentre nervoso cammina avanti e indietro nel parcheggio antistante al capannone. Una filiale quella in zona industriale di proprietà della Cassol Srl. dal lontano 1964. «Da due anni il fabbricato era affittato alla “Aquilotto traslochi”, l’impresa di un rumeno che utilizzava lo spazio come deposito di materiali per conto di clienti. Prima c’era la “Zambelli gomme” e prima ancora un deposito di materiale edile».
La ditta di Santa Giustina, a quanto dichiara il titolare, è coperta da assicurazione, ma nonostante questo Cesare Cassol è preoccupato. «Non è l’assicurazione che mi rende tranquillo. Preferivo avere il capannone. L’unica cosa che mi rincuora è che nessuno si sia fatto male. So che Dumitru Dragan, il titolare della Aquilotto, alla prima esplosione era dentro gli uffici di fianco al capannone insieme a un dipendente. Per fortuna sono riusciti a scappare».
Il capannone, che un tempo era della ditta Zambelli, era poi passato di mano e per un periodo è stato usato come deposito di materiale edile, attualmente di proprietà di Cassol, che ieri verso le 18 è arrivato davanti a quello che era il suo stabile.
Mezza Padova ieri ha visto la colonna di fumo che si è levata alta e nera: sul posto i vigili del fuoco a decine, tutte le squadre da Padova e sedi distaccate e in supporto sono arrivate anche quelle di Rovigo e Venezia, 11 mezzi in tutto. Uno dei vigili del fuoco, che per ore hanno lavorato in mezzo a fiamme altissime e alle continue esplosioni di pneumatici e di serbatoi, è stato colpito a un braccio: una contusione per fortuna leggera, l’ha soccorso un’ambulanza della Croce rossa. Al momento del primo scoppio dentro c’era il titolare rumeno e un aiutante. Fortunatamente è riuscito a uscire in tempo.
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