Cansiglia: sbranati agnelli, pecore e cervi, caccia a due cani randagi

Le guardie provinciali messe in allarme da un operaio forestale che ha notato i due cani
Gli animali sbranati l’altra sera a Cansiglio
Gli animali sbranati l’altra sera a Cansiglio
TAMBRE. Ci risiamo, ancora pecore azzannate e divorate sull'altopiano del Cansiglio. Ma anche agnelli e perfino una cerva. E si scopre, finalmente, che la responsabilità potrebbe essere di due grossi cani randagi, individuati da un operaio forestale e subito denunciati alla competente autorità: la guardia provinciale. Guardia a cui si rivolge il sindacato Anpa, per sollecitare più vigilanza. Tre pecore sbranate, due agnelli uccisi, altre tre pecore ferite: questo il grave bilancio di ieri mattina, presso l'azienda di Alex Gava, in Val Menera, che tra agosto e settembre ha perso 35 ovini, senza fra l'altro capire chi aveva dato l'assalto. Ieri notte gli ovini, la notte precedente perfino una cerva, scoperta però lontano dalla tenuta dei Gava. «La vigilanza si è mossa», dice Paolo Casagrande, presidente regionale dell'Ana, «ma chiediamo che gli agenti siano presenti in Cansiglio 24 ore su 24, fino alla cattura dei due animali. E se prenderli vivi fosse una difficoltà, è ovvio che bisogna procedere all'abbattimento». Tra gli allevatori del Cansiglio, intanto, sale la rabbia, perché l'Anpa, interpellata l'amministrazione regionale, ha saputo che per i danni del 2010 non ci sono risorse disponibili. Il risarcimento dovrebbe ammontare a 60 mila euro. Lo ha sollecitato anche la Lega Nord, attraverso alcuni consiglieri regionali, ma proprio dall'assessore competente, il leghista Stival, è arrivata la conferma che ha gettato nello sconforto quanti hanno registrato danni sia ai pascoli che ai recenti (a causa del numero eccessivo di cervi), sia alle greggi, come nel caso della famiglia Gava. L'Anpa propone una mediazione alla Regione: in attesa del risarcimento, si provveda a mettere in sicurezza le aziende agricole installando le necessarie recinzioni con filo elettrico e fino ad un'altezza di un metro e 80 centimetri. Nei prossimi giorni, intanto, la giunta regionale dovrebbe approvare, dopo un lungo periodo di attesa, il piano di abbattimento dei cervi, che sono circa 2 mila e che vanno ridotto progressivamente alla metà. La proposta allo studio prevede il raddoppio dell'abbattimento all'esterno della piana del Cansiglio (fino a 400 capi) ed un prelievo interno di 40. Prelievo che significa preferibilmente cattura degli ungulati vivi e loro smistamento in altri parchi d'Italia. In Regione sono già arrivate alcune richieste.

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