Cameriera in aula per una calunnia al datore di lavoro

FONZASO. Licenziata, denuncia il titolare ma le lesioni lamentate, per una prognosi di sei giorni, non convincono nessuno, e Meriem Jaafri si ritrova in tribunale a rispondere di calunnia.

La cameriera di origine marocchina è difesa dall’avvocato Dolif, mentre il ristoratore si è costituito parte civile con Fantauzzi. Significa che le chiederà il risarcimento dei danni patiti quando sarà il momento della discussione precedente alla sentenza, sentendosi del tutto innocente.

I gestori sono trevigiani, ma conducono un ristorante pizzeria a Fonzaso nel quale lavorava la donna, che si è fatta certificare un trauma distrattivo del rachide cervicale e lombare. I fatti ipotizzati sono del 27 marzo di tre anni fa, quando Jaafri era tornata al lavoro con pochi minuti di anticipo sull’inizio del turno di lavoro serale, dopo un periodo di assenza. Il datore di lavoro, che è socio e collaboratore della moglie, era in cucina come cuoco, vicino al corridoio che porta allo spogliatoio del personale. La donna era stata destinataria di una lettera che aveva come oggetto la riduzione dell’orario di lavoro.

Quella sera le era stata consegnata la lettera di licenziamento, di fronte alla quale la donna sostiene di essere stata afferrata per un braccio e strattonata. L’uomo ha confermato le due lettere, aggiungendo di averla invitata a non cambiarsi, in quanto il rapporto di lavoro era ormai terminato, ma ha escluso di averla toccata. Le è sempre rimasto a una certa distanza, anche quando l’ex dipendente ha cominciato a urlare e a minacciare di chiamare i carabinieri, prima di andarsene con il telefono in man o. Non si sa chi avesse chiamato e non è dato sapere in che lingua stesse parlando.

La padrona di casa ha confermato che nessuno ha mai toccato l’imputata. Nessuno le ha messo le mani addosso. È stata lei ad agitarsi e ad alzare la voce, prima faccia a faccia e poi al telefono, ma tutti hanno continuato a lavorare. Non ci sono stati contatti fisici neanche per una delle cameriere di servizio quella sera, che ha aggiunto come questa discussione abbia creato qualche imbarazzo nella clientela già seduta a tavola. Altri dipendenti saranno sentiti nell’udienza del 4 aprile. —

G.S.

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